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Intervista a TAG24 con Francesca Chillemi e Can Yaman, lei svela: “Viola personaggio più simile a me rispetto ad Azzurra” lui attacca “Misera la stampa che invade il privato”



Intervista a TAG24 con Francesca Chillemi e Can Yaman, lei svela: “Viola personaggio più simile a me rispetto ad Azzurra” lui attacca “Misera la stampa che invade il privato”

Francesca Chillemi e Can Yaman ai microfoni di TAG 24 in un'intervista esclusiva per la presentazione di Viola come il Mare. Abbiamo parlato dei loro personaggi e della gioia di lavorare in Sicilia a Palermo.

In occasione della presentazione di Viola come il Mare abbiamo avuto modo d’intervistare i due attesissimi protagonisti Francesca Chillemi e Can Yaman, già capaci di mandare in visibilio i fan al Festival di Venezia. I due hanno catalizzato l’attenzione dei presenti, dopo il gossip becero che comunque hanno sempre smentito anche perché l’attrice è felicemente impegnata con tanto di figlia. I due sullo schermo sembrano aver trovato una bella chimica, fatta soprattutto di scene divertenti in Viola come il Mare almeno per quanto abbiamo potuto vedere in un footage di circa 20′ della serie che andrà in onda su Canale 5 in prima serata dal 30 settembre e che vede la produzione di Lux Vide. Francesca Chillemi e Can Yaman ci hanno raccontato i loro Viola e Francesco, ma hanno anche parlato di come vivono la popolarità nella nostra intervista di cui potete trovare un estratto anche nel video e l’integrale a seguire.

Francesca Chillemi e Can Yaman, il pubblico vi ama e ha imparato a conoscervi. In cosa si differenziano Viola e Francesco da Azzurra e dai personaggi delle serie turche che avete interpretato in precedenza?

Can Yaman: “Mi hanno visto sempre a Istanbul, per la prima volta mi vedono in Italia. Interpreto un poliziotto, un ruolo che non ho mai fatto. C’è un po’ di commedia romantica come ho sempre fatto, ci sono i battibecchi, ma rispetto al passato c’è l’azione con le pistole e battute tecniche. Questo ruolo mi ha dato la possibilità di approfondire il personaggio perché ci sono tanti generi e aspetti. È un ruolo diverso dagli altri che ho fatto”

Francesca Chillemi: “Sono d’accordo con Can Yaman. I personaggi nel momento in cui vai ad interpretarli sono sempre diversi, Azzurra è una novizia poi ho interpretato personaggi del 1500, poi una madre con un bambino malato. Se penso ai personaggi che ho fatto in questi anni sono tutti diversi, con una loro storia ed esperienza di vita a sé stante. Credo che per certi aspetti io e Viola ci somigliamo particolarmente”.

Un aspetto divertente delle riprese?

Can Yaman: “Mi piaceva proprio, adoravo la città di Palermo. Ci ha unito, tutte le cene sono venute bene e abbiamo inserito delle gag perché avevamo già fuori dal set quest’amicizia. Giocavamo a calcio nella stanza d’albergo, poi tutti venivano a studiare nella mia stanza. Uscivamo insieme e quest’amicizia si è rispecchiata nelle riprese”.

Francesca Chillemi: “Siamo andati a Palermo dopo una settimana a Roma, è stato come andare in gita scolastica. Vivevamo in delle stanze diverse nell’hotel ma facevamo quasi tutto insieme dalla palestra al guardare i film. Abbiamo passato tanto tempo insieme anche oltre le 10 ore di set. Questo ha accorciato i tempi di conoscenza e abbiamo iniziato a colorare i personaggi”.

Can Yaman: “Quando si prende un ritmo con il personaggio tutto viene in modo naturale, ormai sei preparato e non hai ansia quando arrivi sul set. Puoi concentrarti solo sul tuo lavoro, ti puoi prendere in giro e fare delle gag godendoti i momenti veri ed autentici fuori dal ciak. Questo ambiente mi mancherà tantissimo, eravamo davvero coccolati da tutti”.

Francesca la tua Viola ha vinto Miss Italia, è stato un omaggio al tuo percorso o una licenza di sceneggiatura?

Francesca Chillemi: “Credo sia una licenza di sceneggiatura, forse è stato un omaggio ma non l’ho mai chiesto agli sceneggiatori. Credo che il percorso di bellezza sia per me che per Viola sia servito per realizzare i nostri sogni. Io volevo entrare nel mondo dello spettacolo e c’era molta distanza dalla Sicilia a Roma. Quel concorso mi ha permesso di venire qui e seguire la mia passione. Viola vince il concorso e utilizza i soldi per studiare e diventare una reporter, quindi la bellezza che aiuta a realizzare il sogno ci accomuna”.

C’era molta attesa per farti recitare in italiano, quanto è stato difficile?

Can Yaman: “La maggior parte ancora non sa che io parlo italiano, mi parlano ancora in inglese. In realtà quando sono arrivato già lo parlavo perché l’ho studiato per cinque anni a Liceo, sicuramente qui ho studiato e migliorato tantissimo. Il destino ha preparato un ambiente in Italia dove sono amato e sono stato accolto molto bene. Lux Vide ci teneva tantissimo che io recitassi in italiano e ho lavorato insieme a una coach ogni giorno per migliorare la mia dizione e sottolineare alcune sfumature. Mi sono sciolto ancora di più, magari all’inizio avevo un po’ di difficoltà con un dislivello che mi ha portato ad autodoppiare alcune battute. Sono felice di aver superato questa sfida che rappresenta una svolta per la mia carriera. Speriamo nella seconda stagione perché è stato un set bellissimo e particolare”.

Francesca Chillemi e Can Yaman, la bellezza è mai stata troppo ingombrante per voi?

Can Yaman: “Sono troppo ingombrante per nascondermi dietro la bellezza. Ho studiato giurisprudenza, mi ero scordato se ero bello o no volevo fare l’avvocato. Il concetto di bellezza mi è arrivato troppo tardi, io della mia vita privata non parlo. Esco fuori di casa e questa cosa della bellezza me la ricordano le persone, non è una cosa che mi ossessiona parlatene pure voi. La bellezza da sola se non accompagnata da altro come ambizione, grinta, educazione ed intelligenza non porta. Non voglio auto elogiare, ma la bellezza e talento senza queste cose non vanno da soli. Bisogna essere aperti ad andare verticalmente e non orizzontalmente”.

Francesca Chillemi: “All’inizio pensavo che la bellezza potesse penalizzare, Viola mi ha aiutata a riconoscerla come un dono. La bellezza è una caratteristica, ma non me ne devo vergognare. Ho diverse qualità e poterle raccontare in un personaggio è stato catartico. Uno dei passaggi più importanti e dei messaggi più belli è che questa donna ha questo piccolo super potere che vorrei anche io nella vita, lei riesce ad empatizzare mettendosi nei panni degli altri. Vive intensamente le emozioni senza giudicarle. Spesso succedono cose intorno a noi che ignoriamo. A volte empatizzare è un bel punto di partenza, tutti noi stiamo attraversando momenti difficili”.

Can il tuo personaggio deve relazionarsi con una giornalista, te come vivi il tuo rapporto con giornalisti e fotografi?

Can Yaman: “Io non ho un bel rapporto, faccio di tutto per scappare. In momenti come Festival o occasione lavorative amo i giornalisti. Mi godo il momento e cerco di essere gentile con i giornalisti, non sono mai stato sgarbato. Quando sono invadenti nella vita privata mi deprimono e faccio di tutto per fuggire da loro. Francesco cerca di andare d’accordo con tutti e collabora bene con Viola, su questo aspetto è diverso da me”.