La commissione d’inchiesta Covid, fortemente voluta dal governo di centro destra, o meglio fortemente voluta da Fratelli d’Italia, ha provocato una reazione stizzita dell’allora Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che ha definito i promotori “dei vigliacchi”. Di quel governo faceva partePierpaolo Sileri, vice ministro della Salute, è intervenuto nella trasmissione “Fino a qui tutto bene” condotta da Gianluca Fabi in onda su Radio Cusano Campus
Commissione inchiesta Covid, dall’ex Vice Ministro Sileri pieno appoggio
È stata creata questa commissione di inchiesta covid avvolta da polemiche. Come l’ha vista?
“Più di una volta ho sempre ritenuto che fossero necessarie commissioni d’inchiesta per valutare l’efficienza del servizio sanitario nazionale. Io stesso presentai un disegno di legge per questo. Ritengo che sia giusto farlo anche dopo che c’è stata una pandemia, ma non deve essere un tribunale politico: deve essere un momento di sintesi e valutazione per capire se ciò che è stato fatto è stato fatto al meglio o poteva essere fatto meglio, per capire dove sono stati commessi errori e far sì che non si ripetano. Senza la necessità di accusare. È chiaro che servirà un’altissima elevatura morale e etica, un’altissima valutazione per valutare ciò che è stato fatto”
Lei c’era, era dentro, aveva un ruolo dirigenziale. Quali sono, secondo lei, gli errori che sono stati commessi e che verranno evidenziati da questa commissione?
“Per parlare di errori aspettiamo la commissione. Ci si è trovati davanti a qualcosa di nuovo e imprevisto. Credo che sono gli stessi errori che hanno incontrato anche altri paesi. C’è stata un’impreparazione dinnanzi a una cosa che era più grande dell’atteso. Leggo sui giornali errori sui vaccini e sui lockdown. È stato fatto tutto al meglio delle possibilità e guidati da una base scientifica e da gruppi di scienziati che guidavano le azioni. Faccio fatica a pensare a errori grossolani, probabilmente ci sono stati errori nella comunicazione. Non entro nel merito delle mascherine. Io credo che la valutazione che vada fatta sia omnicomprensiva. Questo sarà utile per dare indicazioni future. Immaginate i tempi del 2020 e le notizie che arrivavano dalla Cina. Oggi è più semplice perché possiamo riavvolgere il nastro, col senno del poi”
Dai lavori di questa commissione è stato escluso il ruolo delle regioni, perché si diceva che decidesse tutto lo Stato. È stato davvero così?
“Si decideva spesso insieme. Pensate alla prima ondata, ricordate gli attacchi alla regione Lombardia? Per me erano infondate. Ci potevano essere diverse vedute. Molto è stato fatto dal governo centrale ma il dialogo con le regioni fu costante e necessario per far fronte alla gravità del momento”
Ha timore che possa trasformarsi in una sorta di nuovo processo ai vaccini e alla loro efficacia? Crede che possa accadere?
“Spero proprio di no, non sarebbe giusto e in linea con quello che è realmente accaduto. Credo ce la bontà dei vaccini sia ampiamente dimostrata dalla scienza. Non deve essere un processo al vaccino. È un riflettore che serve a togliere più ombre possibili per dire che questo è quello che è accaduto. Se diventasse un processo non avrebbe più la natura di una commissione d’inchiesta.
Chi ha ideato la strategia di tachipirina e vigile attesa?
“è comune pratica clinica. Mi sembra la scoperta dell’acqua calda. È stata mal interpretata”