Castelvetrano, Sicilia, 29 mila abitanti, paese protagonista suo malgrado della vicenda Matteo Messina Denaro. I cittadini hanno deciso di manifestare pubblicamente il loro dissenso dalla mafia, ovviamente, ma anche da una parte dell’opinione pubblica che ha giudicato i cittadini che non avrebbero denunciato la presenza del boss
Castelvetrano, parla il sindaco Alfano
Enzo Alfano, sindaco di Castelvetrano, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta” condotta da Gianluca Fabi e Emanuela Valente su Radio Cusano Campus. Non si è sottratto, nella consapevolezza del momento che sta vivendo, alle domande riguardanti Castelvetrano e la convivenza con il boss arrestato: “Ieri c’è stato un corteo con la presenza di tutta le comunità per dare una risposta univoca contro questo male che ci affligge ormai da anni che è la mafia. C’era davvero una grande e bella presenza ieri. Abbiamo dovuto assistere anche ad una stampa che andava cercando quelle risposte stupide da parte di chi ha dato una rappresentazione non reale di una comunità che in realtà ha ripudiato la mafia. Vogliamo un dialogo più concreto con lo Stato per dare una spallata definitiva alla mafia.”
Castelvetrano, il sindaco chiede riforma confisca giudiziaria
Enzo Alfano affronta poi temi importanti come quelli riguardanti l’intervento dello Stato contro la criminalità organizzata, la necessita secondo il primo cittadino di “riformare l’istituto della confisca giudiziaria, quando si confisca un’azienda alla mafia, bisogna mandare i manager a gestire quell’azienda altrimenti lo Stato rischia di fare una brutta figura. Costruire posti di lavoro è l’unico modo per uscire dalla mafia. Lo Stato dovrebbe dialogare con i sindaci del territorio per valutare tutte le occasioni che gli imprenditori potrebbero cogliere in questo territorio.”
Difficile amministrare i comuni
Facile giudicare la presunta omertà di un paese, facile puntare il dito anche sulle amministrazioni comunali, per questo Alfano sottolinea che “amministrare una città come Castelvetrano significa amministrare una città che è stata sciolta per mafia e che è in dissesto finanziario, dunque è una situazione complicata. Io non ho mai ricevuto alcuna minaccia e alcuna pressione, ma siamo una comunità povera perché dove passa la mafia lascia povertà.”
La latitanza di Messina Denaro
Messina Denaro latitante per 30 anni? Quando si va così vicini alla cattura e non ci si riesce mai, vuol dire che qualcuno lo avrà pre avvertito, quindi ci sono aspetti inquietanti che dispiacciono perché vorremmo che ci fossero sempre uomini dello Stato con un’alta tensione morale ma purtroppo non sempre è così”. Cosi chiude l’intervista a Radio Cusano, il primo cittadino di Castelvetrano, il paese siciliano che vorrebbe riprendersi la sua vita normale.