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Carlos Grangel Lucca Comics, intervista sul Pinocchio di Del Toro e Tim Burton



Carlos Grangel Lucca Comics, intervista sul Pinocchio di Del Toro e Tim Burton

Carlos Grangel Lucca Comics and Games racconta la sua straordinaria carriera di disegnatore tra Tim Burton e il nuovo film di del Toro.

Carlos Grangel al Lucca Comics and Games sorprende chi non lo conosce bene annunciando subito di non voler avvalersi dell’interprete, ma chi apprezza il talento di questo straordinario artista sa che ha anche avuto modo di vivere nel nostro paese per qualche mese e che ora collabora con un’accademia importante di Firenze. Noi di TAG24 lo abbiamo incontrato Carlos Grangel al Lucca Comics and Games.

Carlos Grangel Lucca Comics, l’essenza dell’arte per il designer internazionale

Carlo Grangel al Lucca Comics and Games esordisce spiegandoci cosa rappresenti per lui l’arte: “La cosa più importante è ammirare l’arte africana in Madagascar, ne Il Principe d’Egitto l’arte egizia. La cultura è necessaria per creare l’arte egizia. È come fare Roma senza visitare Roma. Per noi è importante la storia e la documentazione della cultura, Hollywood non pensa alla cultura. Per me in autori come Ridley Scott, Spielberg c’è una ricerca dell’arte da disegnatore”, poi spiega di non amare molto la nuova tecnologia 3D, “La differenza è che tutte le tecniche 3D, Stop Motion sono diverse, ma questa è la più primitiva. Le impronte si fanno come un animale preistorico. A me piace tantissimo la stop motion, la 3D non molto la gente lo fa perché porta un sacco di soldi. Madagascar ha solo lavori originali. L’arte è come fare l’amore, un’intelligenza artificiale arriverà ma se cambi una linea cambi disegno”.

Carlos Grangel Lucca Comics, il suo Pinocchio per Guillermo del Toro

Chiediamo subito a Carlos Grangel del suo nuovo attesissimo Pinocchio realizzato per Guillermo del Toro, un lavoro presentato per la prima volta all’ultimo Festival di Lione: “È stata un’esperienza formidabile, ho lavorato su Pinocchio e Geppetto. Il progetto è cominciato dieci anni fa, è iniziato a Los Angeles e poi ho lavorato a Barcellona. Quando l’ho finito ho conosciuto Guillermo Del Toro alla Dreamworks perché lui era lì e ci abbiamo messo sei anni di pre produzione per realizzarlo. Questo è un progetto dark che a Los Angeles non piaceva, non volevano dare soldi e Guillermo ha avuto molta pazienza. È stato un grande progetto, ma ho lavorato solo a Pinocchio e Geppetto rispetto alla Sposa Cadavere dove il lavoro è stato più amplio sui personaggi”.

Carlos Grangel Lucca Comics e l’amicizia con Tim Burton

Carlos Grangel e Tim Burton sono due colleghi, ma prima di tutto due amici dopo aver creato un rapporto meraviglioso come svelato al Lucca Comics and Games: “Tim Burton è in città, ma io devo raccontare che è stata un’esperienza eccezionale e fantastica. Lui mi ha donato la libertà creativa al 100%. È stato un direttore che avrebbe fatto tutto lui, ma è pigro. Lui poteva fare, ma delega gli artisti e vuole che gli artisti facciano il lavoro. Non è un direttore tipico di Hollywood, lui non ama Hollywood perché è un artista che fa ciò che vuole e lì ti limitano. Lui è un grande regista ed un grande artista. Ho lavorato con 42 registi e lui è uno dei migliori 3. Lui parla diretto e sa quello che vuole. In 30 anni nessun regista mi ha mai detto di disegnare come piace a me come ha fatto lui”.

Carlos Grangel racconta gli inizi

Parlando dell’inizio della sua carriera Carlos Grangel non può fare a meno di emozionarsi: “Ho iniziato con Balto, poi il mio primo grande progetto Il Principe D’Egitto. Io non volevo fare Spirit perché non sapevo come fare il cavallo, il cavallo e la biciclette sono la cosa più difficili da disegnare. Shrek non mi piaceva quando me lo hanno offerto perché era un orco brutto, per cui per tenermi il lavoro in Dreamworks ho dovuto dire di sì per Spirit. Tim Burton ha visto qualcosa nel mio stile in queste opere che potesse portare alla Sposa Cadavere, lui mi ha cercato ed aveva una cosa in mente”. Un altro grande sodalizio è stato quello con la Ardman, che fa della stop motion il suo marchio di fabbrica: “Con la Ardman è avvenuta una grande collaborazione perché ero un grande fan di Peter Lord. Mi piacevano i loro film ed erano carini. Mi è piaciuto lavorare in Pirates con la Ardman, mi piace perché il loro è un lavoro artigianale. Non sono contro computer, ma sono per la base artistica prima di tutto”. 

Carlos Grangel contro la Disney piglia tutto

Quando gli chiediamo cosa pensa del fatto che la Disney abbia acquisito FOX e gli Blue Sky Studios Carlos Grangel mostra per la prima volta un po’ di irritazione: “Io preferivo che Disney non avesse preso tutto perché quando hai diversi punti di vista è meglio. La Disney con i suoi soldi ha comprato tutto e lo studio della FOX ha chiuso gli studi de L’Era Glaciale e ha portato tutto in California. Non mi piace quando un grande dinosauro va distruggendo tutto quando cammina“, poi sottolinea citando alcuni grandi animatori della casa di Topolino “Per me il cuore di Disney è a Burbank, quello che ha fatto Lasseter e Docter è una sperimentazione che proviene da lì. Il mio cuore sta nelle pellicole Disney come Il libro della giungla. Aladdin mi piaceva di più, la Bella e la Bestia, Tarzan ma credo che allora fosse una gara per fare tanti film in un anno ma è impossibile. Tutte le grandi major fanno una pianificazione di 20 film e non è possibile fare qualità. Tim Burton vuole fare un’opera e la fa fatta bene, penso sia la cosa migliore. Credo la Disney e la Dreamworks  fossero migliori facendo opere in 3-4 anni di lavoro”.

Carlos Grangel Lucca Comics e la lode al fumetto

Hotel Transylvania è stato un altro passaggio della sua carriera, dove si è trovato a riscrivere i canoni di un personaggio storico: “Genndy Tartakovsky vuole una cosa, io voglio una cosa, poi cazzo (gli scappa la parolaccia che ripete) 400 persone vogliono fare quello che vogliono. Io stavo lavorando con disegnatori di 3D che avevano cominciato  il lunedìalla Dreamworks e alla fine della settimana disegnavano una macchina per FORD. Ma che cazzo c’entravano con i personaggi di un film d’animazione con cuore e sentimenti come il nostro”, poi sottolinea come il fumettista sia un artista davvero completo “L’artista di fumetto è un vero artista, in animazione c’è un equipe importante. 200/300 persone che devono essere quantomeno a livello accettabile per lavorare. Molta gente vuole fare questo per essere artista. Credo che a Lucca ci siano più artisti che in tutta l’America. Li ci sono più tecnici che artisti. L’Animazione di Hotel Transylvania è bella ma non ha un suo stile”

Carlos Grangel e la rivelazione sulla genesi de La sposa cadavere

Quando gli chiediamo de La Sposa Cadavere e se avesse lavorato sul profilo e le caratteristiche di Helena Bonham Carter e di Johnny Depp Carlos Grangel rivela: “Ti giuro che non mi aveva detto niente, ma io lo sapevo. Quando ho iniziato lui ha fatto disegni meravigliosi, io pensavo che fosse finito ma lii mi ha chiesto di lavorare. Io chiedevo chi fosse l’attore ma lui non lo sapeva diceva. Lui stava con Helena e sapeva che la voce sarebbe stata lei, ma non lo ha detto ne a me ne a lei. Tre mesi dopo i disegni fatti ha detto chi sarebbero state le voci.Io non sono stato sorpreso, io ero sicuro potessero essere loro. Credo però che per Tim non sarebbe stato importante, lui si relaziona sempre con la stessa gente. Pensiamo a Danny Elfman con la musica”.

Su questo aspetto molto diverso era il lavoro con la Dreamworks: “Era differente perché mi dicevano già le voci. Sapevo prima su chi dovevo lavorare, quando stai con loro sai prima il cast. È importante andare alle audizioni della voce perché vedi le espressioni, la Dreamworks fa questo tipo di lavoro. Per Il Principe d’Egitto tutti gli attori erano in studio, a quell’epoca vivevo a Los Angeles e andavo tutte le ore in studio. Ora vivo a Barcellona quindi lavoro in modo differente”, poi arriva la lode ad uno dei talenti del cinema emergente che aveva già lavorato insieme a lui “Spiderman – In un nuovo universo mi è piaciuto molto e Alberto Miello che ha lavorato con me a La Sposa Cadavere ed è molto bravo. Lui per Spiderman ha lavorato 4-5 anni. La sua impronta in quello stile è stata incredibile. Io sono un membro dell’accademia di Hollywood e l’ho votato perché era uno stile nuovo con grandi personaggi”.