Aveva paragonato Virginia Raggi all’ex sindaco mafioso di Palermo Vito Ciancimino. A distanza di anni il sottosegretario alla cultura, Vittorio Sgarbi, è stato condannato dal Tribunale di Roma al pagamento di una multa di 2.000 euro. Tutto è cominciato il 18 febbraio 2018, quando Sgarbi criticò fortemente l’allora sindaca di Roma poiché voleva abbattere un villino liberty nel quartiere Coppedè.

Sgarbi condannato per diffamazione contro Raggi: le frasi incriminate

Il sottosegretario alla cultura fece un parallelismo forte, che ha portato alla sanzione di oggi. La rabbia di Vittorio Sgarbi venne manifestata durante il programma Matrix, in onda in seconda serata su canale 5, in cui si scagliò violentemente contro Virginia Raggi.

L’annunciata distruzione di ville liberty a Roma, denunciata da me e da Italia Nostra per primi, conferma la più inquietante delle prospettive: la Roma di oggi è come la Palermo di Ciancimino e il sindaco di Roma, distratto dalla difesa della città, è oggettivamente complice di questa azione criminale. M5s a Roma oggi è come la Democrazia cristiana a Palermo degli anni ’70.

Chi era Vito Ciancimino?

Dopo le parole di Vittorio Sgarbi, Virginia Raggi decise di agire per vie legali e lo denunciò per diffamazione. Ma chi era Vito Ciancimino? Nato a Corleone nel 1924, venne eletto sindaco di Palermo nel 1970. Il suo nome è strettamente legato al “sacco di Palermo“, una speculazione edilizia che vide le ville liberty della città far posto a giganti palazzi. Nel 1984 Ciancimino venne arrestato dopo le dichiarazioni del pentito Tommaso Buscetta, che rivelò il suo legame con i corleonesi.