Silicon Box di Singapore è la start up che scommetterà sull’Italia per rafforzare la sua offerta nel mercato dei chip. L’investimento sarà di 3,2 miliardi di euro.

È quanto annunciato dal Ministro delle Imprese Urso, che ha comunicato l’intesa raggiunta con l’impresa di Singapore. Si tratta del più grande investimento estero diretto volto a costruire nuovi impianti di produzione nell’era post pandemica.

Scopriamo in questa guida cos’è e cosa fa la Silicon Box di Singapore, che investirà 3,2 miliardi di euro in Italia. Ecco chi è il fondatore e l’Amministratore delegato della Silicon Box.

Cos’è e cosa fa la Silicon Box di Singapore?

La società di microprocessori Silicon Box di Singapore è un’azienda che investirà 3,2 miliardi di euro in Italia per costruire ex novo un impianto produttivo di chip nel Settentrione. L’intesa è stata raggiunta e comunicata dal ministro del Made in Italy Urso e dall’AD della società Byung Joon Han. I recenti eventi macroeconomici globali mettono in risalto la necessità di avviare una catena di approvvigionamento più flessibile per il mercato dei semiconduttori nel Vecchio Continente.

Il governo guidato da Giorgia Meloni mette al centro della propria strategia il settore dei chip e dei semiconduttori. Tale intesa raggiunta mette in evidenza ancora una volta che l’Italia è in grado di attrarre gli investimenti dei giganti tecnologici a livello mondiale e che ricoprirà una posizione di leadership nel comparto dei microchip.

Grazie a questo accordo raggiunto saranno creati 1.600 nuovi posti di lavoro e l’investimento permetterà di soddisfare la domanda di assemblaggio di semiconduttori. I lavori per la progettazione del nuovo impianto produttivo dovranno essere approvati dalla Commissione Europea.

Come sottolineato dall’Amministratore Delegato Byung Joon Han il Belpaese è stato il primo ad essere scelto per mettere in atto la strategia di espansione mondiale. Ciò che accomuna l’Italia con Singapore sia l’innovazione, la curiosità, i valori culturali e l’impegno verso l’eccellenza.

Questo investimento della Silicon Box si inserisce nell’ambito di recupero della capacità produttiva mondiale del mercato dei chip entro la fine del 2030. Questa operazione è volta a creare una catena di fornitura mondiale di microchip che sia flessibile e globale. Il Ceo della società di Singapore Silicon Box ha sottolineato che l’investimento sarà avviato entro la fine del corrente anno e che la nuova fabbrica sarà ubicata nell’Italia Settentrionale.

Silicon Box di Singapore pronta ad investire sull’Italia

Silicon Box è pronta da investire 3,2 miliardi di euro sull’Italia per poter potenziare la sua offerta sul mercato dei chip. È da diverso tempo che gli Stati Uniti e il Vecchio Continente stanno cercando di poter potenziale la produzione di semiconduttori in modo tale da ridurre la dipendenza dalle aziende del Sol Levante e per evitare il rischio di carenza di approvvigionamento dei microprocessori.  

Silicon Box: cosa fa l’azienda di Singapore

Silicon Box è un’azienda di Singapore nata tre anni fa, che è guidata dall’Amministratore Delegato Byung Joon Han ed è specializzata nella progettazione di chiplet, ovvero di porzioni di processore che consentono un flusso comunicativo quanto più efficiente. Tali porzioni hanno funzionalità autonome e, mediante integrazione, formano i microprocessori. Ad inizio anno la società di chip ha annunciato la raccolta fondi da 200 milioni di $, portando la sua valutazione sopra un miliardo di $.

Alla raccolta hanno partecipato anche Lam Capital e l’indiana Tata Electronics. La società di chip di Singapore ha uno stabilimento di microprocessori dal valore di due miliardi di $. La società di chip di Singapore porterà nel Belpaese una sinergia di legami industriali e finanziari ancorata ad una filiera di player tecnologici connessi all’Occidente. Da qualche mese il governo ha intensificato i progetti sul fronte dei microchip e intrapreso una trattativa con determinati partner in Giappone, negli USA, nel Taiwan ed in Corea del Sud.