Un partito che sta “sfidando la destra e la sinistra e che non è benvisto da nessuno”.

Il coordinatore nazionale di Alternativa Popolare, Stefano Bandecchi, è stato ospite – oggi 29 marzo -alla trasmissione “L’Aria che Tira” su La7 e ha descritto così il suo progetto politico che, in queste settimane, lo vede impegnato nella campagna elettorale per le Elezioni Europee.

Una campagna elettorale on the road, alla guida del suo camper diretto ogni settimana in una regione e in una città diversa per incontrare i cittadini, le persone comuni e ascoltare le loro difficoltà.

Nel corso della trasmissione, Bandecchi ha confermato che Alternativa Popolare concorrerà l’8 e il 9 giugno alle elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo con il simbolo del PPE, il Partito dei Popolari Europei di cui AP fa parte.

Caso Pioltello, Bandecchi (AP): “Classi con più studenti italiani per aiutare l’integrazione di quelli stranieri”

Nel corso della trasmissione, il sindaco di Terni è intervenuto anche sulla questione della chiusura della scuola di Pioltello per il Ramadan e sulle polemiche relative alla percentuale di studenti stranieri nelle classi italiane, sollevata nelle scorse ore dal Ministro dell’Istruzione Valditara e dal leader della Lega Matteo Salvini.

Illustrando il proprio punto di vista, Bandecchi, ha posto l’accento sulla necessità di favorire l’integrazione delle comunità straniere in Italia, sottolineando la necessità di approntare misure di buonsenso per favorirne l’inclusione e ha rivendicato di essere riuscito a realizzare, nel comune da lui amministrato, un cimitero islamico, cosa che il “Pd non era riuscito a fare in 15 anni”.

“ Sono d’accorso sul fatto che se vogliamo integrare gli studenti mussulmani in Italia non possiamo isolarli e se si fa una classe con 29 mussulmani e un solo italiano, non stiamo integrando quei ragazzi. Forse è giusto integrare quei ragazzi facendo una classe con 10 ragazzi stranieri e 20 italiani, in modo tale che l’integrazione possa iniziare in maniera normale.”

Un principio di buonsenso dal momento che è proprio dalla scuola e dall’integrazione tra gli studenti che deve partire il processo di inclusione e integrazione delle comunità straniere nel nostro paese.