L’Islanda è in preda alla paura mentre il governo ha dichiarato lo stato di emergenza a causa del rischio imminente di eruzione del vulcano Fagradalsfjall, situato nella penisola di Reykjanes. La popolazione, composta principalmente dai circa 4.000 abitanti del porto di Grindavik, è stata evacuata precauzionalmente, generando tensioni e preoccupazioni diffuse.

Islanda, terrore per l’eruzione del vulcano Fagradalsfjall

L’Ufficio meteorologico islandese (Imo) ha sottolineato l’urgente necessità di evacuazione, affermando: “Siamo davvero preoccupati per tutte le case e le infrastrutture della zona“. Le autorità hanno rassicurato la popolazione affermando che l’evacuazione è principalmente preventiva e mira a garantire la sicurezza di tutti i residenti, ma la situazione è resa più critica dal fatto che Grindavik si trova vicino all’impianto geotermico di Svartsengi, principale fornitore di elettricità e acqua per la penisola di Reykjanes.

Il capo della protezione civile e delle emergenze islandese, Vidir Reynisson, ha dichiarato:

Il magma è ora a una profondità molto bassa, quindi ci aspettiamo un’eruzione nel giro di un paio d’ore al più breve, ma almeno entro un paio di giorni.

La preoccupazione maggiore è legata alla possibile apertura di una fessura nel terreno vicino a Grindavik, con la possibilità di danni significativi a case e infrastrutture.

Un’emergenza senza precedenti

La coordinatrice dei rischi vulcanici dell’Imo, Sara Barsotti, ha sottolineato la situazione senza precedenti:

Quello a cui stiamo assistendo ora è un evento senza precedenti. Parliamo di velocità di questo processo e di volumi o portate di afflusso molto più elevate di quelle che abbiamo visto finora nella penisola.

Le recenti eruzioni nella penisola di Reykjanes, lontane da insediamenti umani, hanno già danneggiato la crosta terrestre, consentendo ai fluidi magmatici di trovare più rapidamente la loro strada.

La preoccupazione è palpabile, e nonostante le rassicurazioni, il panico si diffonde tra la popolazione. La città di Grindavik, già danneggiata da terremoti e sollevamenti del suolo, guarda con apprensione alla possibile eruzione imminente. La Blue Lagoon, rinomata destinazione turistica, è stata chiusa per precauzione, evidenziando la portata della minaccia.