Lo sciopero di oggi 5 dicembre 2023 dei medici e degli infermieri non si arresta. Il reparto sanitario è sceso in piazza a manifestare contro una manovra ritenuta ingiusta e che svilisce ancora di più il lavoro del personale medico. A TAG24, il Segretario Nazionale di Anaao Assomed, Pierino Di Silverio ha espresso la propria delusione.

Roma, sciopero medici e infermieri 5 dicembre 2023, Di Silverio: “Sistema fa acqua. Necessario profondo mutamento”

Parole amare quelle di Pierino Di Silverio ai giornalisti di TAG24, che esprime la propria delusione in merito alla manovra voluta dal governo Meloni. Per il Segretario Nazionale di Anaao Assomed, che ha voluto lo sciopero di oggi, è inaccettabile un disegno che leda i diritti e la dignità dei lavoratori:

R: Chiediamo dignità e rispetto. Chiediamo investimenti nella sanità pubblica. Scioperiamo perché questa manovra finanziaria ha disatteso le nostre speranze. Avevamo chiesto di investire sul lavoro ordinario e invece questa manovra investe sullo straordinario; di investire sulla sanità pubblica e invece si investe sulla sanità privata accreditata. Avevamo chiesto uno scudo penale in attesa di una depenalizzazione dell’atto medico, invece è caduto in un oblio legislativo e contemporaneamente c’è stato un disegno di legge della Lega che addirittura prevede il carcere per chi eroga cure. È inaccettabile, uno schiaffo ulteriore alla dignità professionale che vediamo ogni giorno calpestata.

D: Voi state vedendo che il sistema è un po’ divisivo. Quello pubblico viene vessato giorno dopo giorno, mentre gli investimenti vengono convogliati sul sistema privato. Vengono erogate, magari, anche quelle prestazioni che hanno più margine dal punto di vista economico nel privato e restano più costose, come il reparto maternità, per i sistemi pubblici. Cosa ne pensa di questa situazione?

R: Aggiungerei che si pensa a detassare gli interventi di chirurgia estetica, quando, invece, la paga dei medici viene tassata al 43%. È un sistema che fa acqua, è un sistema che ha bisogno di un profondo mutamento. Va cambiato il paradigma, ma soprattutto va investito sul professionista. L’appetibilità del sistema passa inevitabilmente dall’affezione del professionista verso il sistema. Oggi questo non c’è.