Sempre più grande è diventata con gli anni la necessità di sensibilizzare e informare sulla gravità di patologie, spesso misconosciute o sottovalutate, come i disturbi alimentari.

In pochi sanno che certe complessità non riguardano solo il peso o l’aspetto fisico, ma che si tratta problemi più profondi e di natura psicologica, che possono avere gravi conseguenze sulla salute fisica e mentale.

È fondamentale, allora, comprendere quanto i disturbi di questo tipo richiedano un approccio multidisciplinare, che va oltre il semplice controllo del peso, e che coinvolge aspetti psicologici, emotivi e comportamentali.

Sull’argomento, è intervenuta, attraverso un’intervista per Tag24.it, Giorgia Bellini, una life coach certificata EMCC, facilitatrice di Mindfulness e autrice del libro “Nata due volte” e “Born Twice”.

La sua storia personale l’ha portata a creare la community “Giorgia Bellini DCA” e il progetto “Corabea”, dedicati proprio supportare le persone che soffrono di Disturbi Alimentari.

Giornata mondiale dei disturbi alimentari il 15 marzo: cosa sono? I falsi miti

In vista della giornata mondiale dedicata ai DCA, il 15 marzo, Giorgia Bellini ha approfondito con Tag24.it la natura di questi disturbi, attraverso la decostruzione di falsi miti, a partire dal fatto che le persone comunemente hanno una visione distorta della natura di queste patologie.

D: Cosa sono i disturbi alimentari e quali sono i miti da sfatare a riguardo? I più ignoranti sono convinti che si tratti semplicemente una mania che si sviluppa per chi decide di fare “diete assurde per dimagrire” e non tutti ne conoscono la vera natura.

R: Innanzitutto è importante dire che chi soffre di disturbi alimentari non è per forza sempre in sottopeso o in sovrappeso, anzi spesso un disturbo alimentare è invisibile, quindi vanno colti gli altri segnali. 

Sappiamo per certo che si tratta di  patologie mentali, che c’è un vissuto profondo emotivo della persona che si nasconde dietro a queste patologie, una sofferenza molto intrinseca. 

Disturbi alimentari, da cosa sono causati?

R: Una cosa importante è che non deve per forza succedere un evento traumatico, per sviluppare poi un disturbo , infatti si parla di cause alimentari multifattoriali, ovvero del fatto che più cose contribuiscono poi allo sviluppo, che possono essere relazioni magari difficili in famiglia, poco dialogo , mancanze affettive, abusi, bullismo, un’infanzia magari un po’ difficile, quindi si parla proprio di varie cause, cause multifattoriali, non c’è solo una cosa che porta allo sviluppo di un disturbo alimentare.

Disturbi alimentari, cosa fare? Guarire è possibile

D: Hai aperto un profilo Instagram, sei diventata una divulgatrice, com’è nata l’idea di creare la community “Giorgia Bellini” e quale obiettivo si pone?

R: Il mio impegno tra progetto e community nasce  dalla mia personale sfera, perché io stessa ho sofferto per tanti anni di disturbi alimentari, so cosa purtroppo si prova e ho sentito la necessità di creare anche questo supporto, perché purtroppo, a volte a livello assistenziale non ci sono le strutture adeguate, a volte le persone hanno paura, quindi l’online ci permette anche un po’ di abbattere questa vergogna e quindi da qui, e dalla mia storia personale nasce questo progetto. 

In un video, Giorgia Bellini ha raccontato ai follower la sua storia:

D: Quali sono  i principali consigli che daresti ai giovani, a chiunque si ritrovi ad affrontare i disturbi alimentari?

R: Quello che direi a una ragazza che in questo momento ne soffre e ha paura o si vergogna è quello di innanzitutto normalizzarla questa paura, perché nessuno è mai convinto al 100% di voler guarire perché un disturbo alimentare per chi ne soffre è sì una cosa negativa, ma al tempo stesso è anche una protezione, un salvagente e quindi è normale avere paura.

Ma l’unico modo per uscirne è cercare di attraversarla, questa paura, questo tunnel così grande. Quindi quello che vorrei dire è prima di tutto di normalizzare queste emozioni e poi di andare a capire anche cosa vogliono dirci e cosa è venuto anche a comunicarci il disturbo alimentare, perché è un sintomo, è un segnale di qualcos’altro. 

D: Tu come ti sei accorta di voler fare questo salto? Perché tu adesso  supporti gli altri, aiuti le altre persone a guarire.

R: Nel mio caso è stata un po’ la disperazione, perché a volte consideriamo che quando siamo felici e che va tutto bene la nostra vita cambia, ma in realtà sono proprio i momenti più di crisi che ci portano poi a fare un’azione, quindi credo che la disperazione nel mio caso è stata proprio la benzina del cambiamento, quella che mi ha permesso poi di svoltare: quando toccai il fondo, perché io a 19 anni tentai pure il suicidio.

E’ in quel momento che capii che dovevo far qualcosa, che non potevo insomma andare avanti in quel modo ed ero stanca, anche proprio la stanchezza mi ha portata a cambiare, perché comunque il disturbo alimentare toglie tante energie, perché ci pensi tutto il giorno al cibo, ti isoli, vivi di quei pensieri, di giudizi sul corpo, quindi è molto pesante, toglie tante energie. 

Giornata mondiale dei disturbi alimentari il 15 marzo: un’app di supporto

D: Non tutti sanno che un elemento che può supportare la guarigione è la mindfulness e la meditazione, per chi non lo sa: in che consiste?

R: Oltre al percorso tradizionale con psicologo e nutrizionista all’interno dell‘app che lancerò e che partirà proprio il 15 marzo (Corabea), proprio in occasione della giornata dedicata ai disturbi alimentari,  ci sono anche altri strumenti innovativi: tra cui  il diario emotivo, il diario alimentare, dove le persone potranno andare a monitorare quello che è il loro percorso .

E oltre a questo ci saranno dei video fatti insieme agli esperti e anche delle sessioni di mindfulness e di meditazione, perché proprio si è verificato che queste pratiche permettono di riportare la persona un po’ al cosiddetto “qui ed ora”. 

Si va, anche solo  attraverso il respiro,  a cercare di calmare, di rimuovere blocchi emotivi, di diminuire l’ansia.

Approfondisci l’argomento leggendo quali sono le cause più comuni di questi disturbi.