Assegno mamme senza lavoro: al via i nuovi importi per il 2024. Il dipartimento Politiche della Famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha reso noto la rivalutazione per quanto riguarda l’Assegno di Natalità. Nella Gazzetta Ufficiale del 7 febbraio sono stati ufficializzati gli importi dell’Assegno di Maternità in vigore per il 2024. Vediamo insieme gli ultimi aggiornamenti per l’Assegno mamme senza lavoro.

Assegno mamme senza lavoro

 A partire dal 1° gennaio 2024, con l’applicazione della rivalutazione al 5,4%, l’importo del beneficio economico e il limite ISEE entro cui le mamme possono richiedere l’Assegno mamme senza lavoro sono stati aumentati, permettendo così a più donne di accedervi nel 2024.

L’Assegno erogato alle mamme disoccupate viene richiesto al proprio comune di residenza. Il beneficio economico è destinato alle mamme in occasione della nascita di un bambino, dell’affidamento preadottivo o dell’adozione senza affidamento.

È importante sottolineare che il sostegno economico legato all’evento sopra indicato è disponibile per un periodo di 5 mesi e, se la genitrice soddisfa i requisiti, può ricevere l’Assegno mamme senza lavoro per un importo pari a 2.020 euro.

Cosa spetta alle mamme che non lavorano?

Le neo mamme, a partire dal settimo mese di gestazione e fino al compimento del 21º compleanno dei figli, hanno diritto all’assegno unico universale.

Il sussidio per i figli viene riconosciuto senza limiti di età per i figli disabili a carico. Possono presentare la richiesta per l’ammissione al beneficio economico lavoratori dipendenti, autonomi, pensionati, disoccupati e inoccupati.

L’Assegno unico e universale per i figli a carico non è condizionato dal reddito ISEE. Tuttavia, è importante notare che un reddito superiore a 43.240 euro non porta all’esclusione dal beneficio, ma al rilascio dell’importo minimo standard previsto dalla normativa.

L‘Assegno alle mamme senza lavoro è un beneficio economico riconosciuto dai Comuni ed erogato dall’INPS. Per questo motivo, viene definito Assegno di Natalità e regolamentato dall’articolo 74 del decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 51.

Possono richiedere l’Assegno le mamme residenti sul suolo nazionale, comunitario o straniero con permesso di soggiorno. Ottengono il beneficio le neo mamme in occasione dell’evento di nascita, per l’affidamento preadottivo e per l’adozione avvenuta tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2024.

A quanto ammonta

L’INPS, nella circolare n. 26 pubblicata l’8 marzo 2023, ha reso noto l’adeguamento dei requisiti per l’accesso all’Assegno mamme senza lavoro.

Pertanto, viene applicata una prima rivalutazione al 5,4% in base alla variazione dei prezzi al consumo secondo l’indice ISTAT. Con l’aggiornamento a tale indice viene riconosciuto un importo pari a 404,17 euro per cinque mensilità, per un totale complessivo pari a 2.020,85 euro.

Ottengono l’Assegno le mamme senza lavoro che soddisfano un requisito economico. La norma prevede un reddito certificato ISEE in corso di validità uguale o inferiore a 20.221,13 euro.

Come richiedere l’Assegno per le mamme senza un lavoro?

 Le mamme interessate a ricevere il beneficio, se rientrano nei requisiti, possono presentare la domanda al Comune di appartenenza. Sarà cura dell’ufficio predisposto dall’Amministrazione comunale verificare i requisiti per l’accesso alla prestazione economica assistenziale, come regolamentato dagli articoli 17 e successivi del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 21 dicembre 2000.

Le neo mamme possono presentare la richiesta compilando un apposito modulo disponibile presso il Comune di residenza, entro un periodo di almeno sei mesi dalla nascita del bambino o dall’effettivo ingresso in famiglia del minore adottato o in affidamento preadottivo.

Per maggiori dettagli, è consigliabile consultare la pagina ufficiale dell’Assegno di Natalità dei Comuni sul sito ufficiale dell’INPS. In alternativa, è possibile contattare il Contact Center Multicanale al numero 803 164, gratuito da telefono fisso, o al numero 06 164 164 da cellulare, a pagamento in base alla tariffa applicata dai diversi gestori.