La giustizia italiana, secondo l’opinione di molti, non è del tutto impeccabile. A prescindere dalle esperienze personali, è indubbio che certi fatti di cronaca non giocano a suo favore. E’ il caso del rito abbreviato che, se applicato in situazioni particolarmente efferate, rischia di essere più un regalo per il carnefice che un diritto per il presunto colpevole. Esprime chiaramente la sua idea in proposito Nicola Molteni, deputato della Lega Nord intervenuto ai microfoni della trasmissione “Legge o Giustiza” del nostro Mattei Torrioli. Ecco cos’ha detto il politico in diretta su Radio Cusano Campus.

Il rito abbreviato va bene sempre? Non sono tutti d’accordo su questo passaggio. Dissente, in modo forte, anche Nicola Molteni, deputato della Lega Nord. Riportiamo i passaggi chiave del suo intervento ai microfoni di Radio Cusano Campus:

Sulla proposta della Lega circa il rito abbreviato: “Una vergogna inaudita, hanno insabbiato la nostra proposta sul rito abbreviato. Vogliamo che chi commette un reato grave non abbia il diritto di poter avere lo sconto secco di un terzo della pena massima prevista. La proposta, che abbiamo ripresentato,  venne approvata alla Camera salvo poi essere insabbiata al Senato per oltre un anno. La presentammo quando nessuno parlava del problema del rito abbreviato. In seguito la proposta venne assorbita nella grande riforma del codice penale ma non inserita all’interno del disegno di legge. Sono state prese tutte le proposte attinenti alla riforma e le hanno accorpate: peccato che poi non siano state poi messe all’interno del testo di legge. Con questa tecnica si è riusciti a far sparire la proposta di legge. Abbiamo denunciato questa vergogna inaudita alla Boldrini ma non c’è stato niente da fare. Non potendo fare altro per poterla far ripartire, abbiamo ripresentato lo stesso disegno di legge”.

Sul nuovo iter della proposta: “Ripartiremo dalla camera, perdendo tempo  e un’occasione per dare un segnale alle vittime dei reati”.

Sulla leggittima difesa: “Sulla legittima difesa arriverà in aula non la nostra proposta, che era seria e che affrontava per bene il problema, ma quella cialtronata del PD che non tocca il tema della legittima difesa. Diciamo che almeno potremmo discuterne, perché la nostra proposta venne insabbiata ormai un anno fa, dopo numerosi discussioni presso le Commissioni. Non invitiamo nessuno ad armarsi ma per garantire al cittadino di potersi difendere bisogna fissare delle condotte in maniera oggettiva, togliendo la discrezionalità del magistrato e superando l’eccesso colposo di legittima difesa. Purtroppo sulla legittima difesa non conosciamo la posizione del Movimento 5 Stelle: sulla questione sono anonimi, hanno deciso di non entrarci”.