Francesco Maria Mancarella ha pubblicato la seconda parte dell’EP dal titolo “Nord”: si tratta del nuovo progetto discografico del direttore d’orchestra, pianista e compositore, noto a livello internazionale per “Il pianoforte che dipinge”. Ricordiamo che lo scorso febbraio ha partecipato alla 74esima edizione del Festival di Sanremo dirigendo l’orchestra per Alessandra Amoroso.

Francesco Maria Mancarella: intervista di Tag24

Tag24 ha contattato Francesco Maria Mancarella per parlare del suo EP “Nord”, il progetto discografico che si ispira ai suggestivi paesaggi nordici dell’Islanda, dando vita ad una atmosfera riflessiva e coinvolgente attraverso la storia dell’artista e le connessioni sensoriali con la terra e i suoni del mare. Non a caso il tutto è stato registrato negli Syrland Studio di Reykjavík dove il musicista si è immerso per settimane in un silenzio irreale, a contatto con la natura.

Come nasce il progetto dell’ep Nord?

Nord è l’orizzonte a cui ambisco. Ho raccolto delle “idee” pianistiche nel corso dei concerti degli ultimi anni. Mi piace improvvisare durante le esibizioni. Non scelgo mai quando registrare un disco ma quel momento arriva sempre all’improvviso. È come se sentissi dentro di me l’esigenza di raccogliere le idee. Ho scelto l’Islanda per lo sviluppo di questi pensieri e ne sono molto felice.

Sei stato per settimane negli Syrland Studio di Reykjavík: com’è stata questa esperienza?

Molto intensa. Ho registrato dalla mattina presto fino al primo pomeriggio. Sono arrivato con le idee chiare. Volevo realizzare un disco in stile “Live” che mi permettesse di sperimentare qualcosa che mi riportasse all’improvvisazione. Anche se all’inizio il feeling con il pianoforte dello studio non era il massimo, ho provato una grande emozione alla fine della sessione. I tecnici sono stati molto disponibili. Un punto di forza è stato quello di aver portato con me il mio team.

Hai altri progetti simili in mente? Quali altri posti ti piacerebbe visitare per trovare l’ispirazione per la tua musica?

Prendo la musica come una possibilità. Mi piace viaggiare e portare le mia composizioni con me, come fossero esperienze uniche da poter vivere esclusivamente nel posto dove mi esibisco.

L’esperienza al Festival di Sanremo

Ovviamente abbiamo parlato con lui anche della sua amicizia e collaborazione con Alessandra Amoroso che ha deciso di portarlo con lei al Festival di Sanremo 2024 a dirigere l’orchestra per il brano “Fino a qui“.

A febbraio sei stato direttore d’orchestra a Sanremo per Alessandra Amoroso: come nasce la collaborazione con lei?

Nasce da una sua promessa fatta quando eravamo a Miami. Eravamo in attesa di entrare in un ristorante di Brickell quando abbiamo iniziato a parlare dei nostri sogni e desideri. “Cosa vuoi fare da grande?” – “Vorrei dirigere l’orchestra di Sanremo”. E così è stato, un anno dopo eravamo insieme sullo stesso palco. La vita è così straordinaria ed imprevedibile. Pensa che quando ero a Miami guardavo il festival alle 4 del pomeriggio e pensavo: “Chissà quando sarà il mio turno!”. Sono contento di aver fatto questa esperienza con una donna ed artista che stimo e di cui sono amico.

Hai girato il mondo, ma com’è stato calcare per la prima volta il palco del Festival di Sanremo?

La prima volta non si scorda mai. Ho fatto tante cose importanti nella mia vita ma Sanremo è stato per me una consacrazione personale, un volersi mettere in gioco e godere di quel palco così impostante. Questa esperienza mi ha dato più forza ancora, più stimoli ed energia.

Prossimamente dove ti ascolteremo?

In giro per l’Italia e l’Europa e forse ancora negli Stati Uniti prima della fine dell’anno. Per me l’importante è avere un pianoforte ed un pubblico con cui condividere le vibrazioni dell’anima.

Ph. Michele Giannone