I politici rispettano le promesse? È sempre più difficile rispondere a questa domanda e distinguere il vero e il falso tra tanti annunci, critiche e dichiarazioni. CheckPoint Promesse nasce per questo: fornire risposte semplici e chiare sull’operato della classe politica. Fondato da giovani professionisti e studenti universitari, CheckPoint è un progetto giornalistico indipendente che traccia l’attività del governo italiano e monitora le promesse dei suoi componenti. Un osservatorio, unico nel suo genere in Italia, che attraverso gli strumenti del fact-checking – controllo delle fonti, uso di dati e trasparenza – fornisce un nuovo strumento di controllo ai cittadini che si informano. Perché ogni promessa è un debito. Ne abbiamo parlato con Marco Interdonato, uno dei giovani fondatori del sito, intervenuto a Un giorno da ascoltare.

“CheckPoint nasce come un progetto assolutamente indipendente, a settembre 2018 quindi poco dopo le ultime elezioni. Siamo in tutto otto ragazzi con la passione del giornalismo che avevano già pensato a questo progetto nel luglio scorso. E’ un Osservatorio unico nel suo genere, nato perché ci siamo messi in testa di verificare le promesse dei Ministri e quelle contenute nel contratto di governo per vedere se sono realizzate o meno, abbiamo tanta voglia di verità, le promesse del governo sono tante ma c’è bisogno di stare sopra le parti, fare attente analisi dei dati forniti anche dal sito del governo, delle commissioni e del parlamento oltre la genuina rassegna stampa mattutina e confrontare le varie fonti. Siamo un gruppo di ragazzi, tutti giovanissimi e italiani, ci siamo conosciuti nei social e abbiamo unito questa nostra cosa in comune dando vita poi a questo progetto. nei nostri social e sul nostro sito potete vedere un grafico che testimonia quali siano le promesse mantenute fino ad oggi (11% che per 5 mesi di governo è un risultato discreto), quelle non mantenute (7%), quelle in corso (30%) e quelle in attesa (45%).”

Quali sono le promesse che NON SONO STATE MANTENUTE?

“In primo luogo sono quelle sull’informazione. Era stato garantito che il Cda della Rai sarebbe stato una persona lontana dalla politica e invece è stato nominato Foa che più e più volte ha dato sostegno al governo. Poi quelle inerenti alle tasse come la flat tax che era stata promessa sin da subito e dal 2019 resa valida anche per le famiglia ma che tutt’oggi non è presente nemmeno sulla Manovra e non è stata quindi realizzata. Le accise sui carburanti di cui era stata promessa la riduzione sin dai primi mesi, la questione dell’Ilva di cui era stata promessa la chiusura e la bonifica dell’area, la riduzione dei fondi per gli immigrati dai 35 euro al giorno ai 25 e due sugli affari esteri: blocco delle sanzioni alla Russia e blocco dell’elargizione dei fondi all’UE.”

… E quelle MANTENUTE?

“Sul lavoro abbiamo un 80% di promesse mantenute col Dl dignità. Di tutte le promesse in attesa ce ne sono moltissime in corso però: almeno 3 per l’anti corruzione, almeno 4 per la sicurezza e più di dieci per la Legge di Bilancio, per cui contiamo che entro due mesi i dati cambieranno e ci saranno sicuramente belle novità.”