Le famiglie sono protagoniste dell’ultima novità generata da La Buona Scuola, ovvero quella relativa alla scelta dei docenti di sostegno. La novità è contenuta nel decreto legislativo sull’inclusione scolastica, e riguarda oltre agli alunni con handicap, anche quelli con DSA e BES. I genitori dei bimbi disabili, dunque, avranno voce in capitolo sulla conferma o no di un professore, basta che abbia dimostrato di essere in grado di meritare il ruolo. Si torna sulla questione meritocratica, dice Fiorella Corrado, giornalista e mamma, dichiarandosi entusiasta del cambiamento. Ha parlato, infatti, di una trasformazione interessante del sistema scolastico, a #genitorisidiventa, su Radio Cusano Campus. A dispetto delle trafile richieste sino ad oggi. Il passato non è mai uguale al futuro, evolve. La miglioria in questione dà potere a madri e padri, gente che non ha mai avuto voce in capitolo, ma che intrattiene rapporti diretti con gli insegnati. Il concetto, nobile sulla carta, è da comprovare nei fatti.

Anche Marcello Pacifico, presidente Anief, sindacalista, si è espresso sulla questione, con approccio critico, specificando: “Per quale motivo lo Stato italiana deve nominare un docente su tre di sostegno come precario quando bastava armonizzare l’organico di fatto con l’organico di diritto, così da garantire la continuità didattica. E’ come se l’utente dovesse sceglie l’impiegato, è la stessa cosa. La famiglia sceglie l’insegnante, c’è un problema ontologico se è normale che la famiglia scelga chi è un bravo insegnante, rispetto a chi non lo è. Che la famiglia vada a decidere senza competenze allora non si capisce come mai nello Stato bisogna superare concorsi, accumulare titoli, se poi sarà la famiglia a decidere. Il problema della continuità didattica non si risolve così. Ma assumendo quarantamila insegnanti che vengono chiamati come supplenti. E’ una notizia che non ha fondamenti in uno Stato che ha sviluppato processi comuni in tutta Europa per selezionare e formare insegnanti. Anche perché se la famiglia vuole prende insegnanti titolati o no. Lo Stato deve garantire personale con regole certe per tutti. Piuttosto che scegliere il supplente dovete chiedere allo Stato di mettere in ruolo quel supplente, che è una cosa diversa.”

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