Scontrino elettronico: sanzioni meno onerose per la mancata o non tempestiva memorizzazione e trasmissione dei corrispettivi. A chiarire questo aspetto è l’Agenzia delle Entrate, la quale spiega come la mancata memorizzazione o trasmissione con dati incompleti o non veritieri comporti l’applicazione delle sanzioni previste dal decreto legislativo n. 471/1997. Vi sono violazioni anche nei casi di malfunzionamento o irregolarità dei registratori telematici. Vediamo insieme a quanto ammontano le sanzioni.

Scontrino elettronico: sanzioni

L’irregolare memorizzazione o la mancata trasmissione degli scontrini elettronici comporta l’applicazione delle sanzioni.

Secondo quanto riportato dall’Agenzia delle Entrate in relazione alla corretta memorizzazione e trasmissione dei dati dei corrispettivi, per la mancata memorizzazione conforme dei dati dei corrispettivi viene applicata una sanzione pari al 90% dell’imposta. Lo stesso importo di sanzione si applica per la mancata trasmissione regolare dei dati.

Se, tuttavia, viene rilevata una mancata trasmissione o la trasmissione tardiva dei dati o la trasmissione dei corrispettivi risulta inaffidabile, la sanzione viene applicata una sola volta. Per quanto riguarda i registratori telematici, per le violazioni gravi, riferite a trasmissione tardiva o omessa dei corrispettivi, è possibile che vengano applicate sanzioni accessorie, come ad esempio la sospensione della licenza o dell’autorizzazione.

In questi casi, si parla di una sospensione applicata per un periodo da tre giorni a un mese, se l’importo dei corrispettivi supera l’importo soglia pari a 50.000 euro. In quest’ultimo caso, è possibile che venga applicata una sospensione da uno a sei mesi.

Tuttavia, è anche vero che nel decreto sanzioni del 2024 è stato rimodulato il quadro delle sanzioni per irregolarità nelle situazioni di omissioni, passando dal 90% al 70% dell’imposta.

Inoltre, questa stessa riduzione si applica anche alle sanzioni previste nelle situazioni di violazioni commesse dagli operatori che ancora emettono ricevute, scontrini, ricevute o documenti di trasporto, così come nei casi in cui vengano emessi con un importo inferiore a quello dovuto.

Le sanzioni per l’omissione nelle variazioni dell’IVA sono state ridotte a non oltre 1.000 euro. Vediamo ulteriori dettagli.

Novità 2024: riduzione sanzioni per omessa o errata trasmissione

Come riportato da circuitolavoro.it, il governo italiano, attraverso il decreto sanzioni, istituisce nuove regole per quanto riguarda la gestione dello scontrino elettronico da parte dei commercianti.

Il decreto, che prevede una revisione completa del quadro delle sanzioni relative all’emissione dello scontrino elettronico, è stato convalidato il 21 febbraio e approdato il 14 marzo in Commissione Finanze alla Camera.

In particolare, viene prevista una modifica in ribasso delle sanzioni in presenza di irregolarità nel processo di memorizzazione e trasmissione elettronica dei corrispettivi. Pertanto, viene applicata una sanzione ridotta dal 90 al 70% sull’importo non conforme, in caso di omissione nell’emissione degli scontrini, ricevute o documenti di trasporto.

Inoltre, viene stabilita una sanzione di importo soglia massimo per i casi di omessa, tardiva o errata trasmissione dello scontrino elettronico. Nello specifico, per quanto riguarda l’assenza di variazioni nella liquidazione dell’IVA, viene applicata una sanzione per ogni trimestre di non oltre 1.000 euro.

Il nuovo decreto legislativo mira a migliorare l’equità e l’efficacia delle sanzioni relative alla gestione dello scontrino elettronico, adeguandole alle nuove esigenze del mercato e alle tecnologie disponibili, mentre allo stesso tempo evita l’applicazione di sanzioni eccessive.

In sintesi, in presenza di omissione o errori nell’emissione di scontrini e documenti di trasporto viene applicata una sanzione al 70% dell’importo dovuto. In caso di omessa o errata liquidazione dell’IVA viene applicata una sanzione di non oltre 1.000 euro, e infine, viene rimodulato il quadro delle sanzioni per quanto riguarda lo scontrino elettronico.

In conclusione, il processo di revisione delle sanzioni tramite decreto legislativo è in corso. È necessario l’esame delle Commissioni di Camera e Senato prima del via libera finale.