Cambiamenti climatici rapporto Onu è stato affrontato durante la puntata del 2 aprile a Che Tempo Che Fa con il metereologo Luca Mercalli. Il popolare volto televisivo non ha usato mezzi termini nel mettere in guardia i telespettatori dalla sfida più difficile che, per lui, l’umanità si è trovata ad affrontare. Una sfida con una tabella di marcia serrata per affrontare sfide mai immaginate prima, che Luca Mercalli ha riassunto nel corso della sua intervista con Fabio Fazio.

Cambiamenti climatici rapporto Onu, parla Luca Mercalli a Che Tempo Che Fa

“Verso il 2030 dovremo aver fermato le emissioni, mentre stanno ancora crescendo, e al 2025 bisognerebbe arrivare alle emissioni nette a zero: è veramente una sfida di dimensioni colossali che l’umanità non ha mai nemmeno immaginato nel passato, di grandioso, di enorme, ma anche estremamente difficile, se non se ne parla nemmeno nelle prime pagine dei giornali è difficile che lo faremo”, ha spiegato preoccupato il metereologo Luca Mercalli commentando a Che Tempo Che Fail sesto rapporto presentato dal Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici dell’Onu “Nonostante l’appello accoratissimo del Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, che ha detto in sostanza ‘Questo è un manuale di sopravvivenza per l’umanità, che serve a disinnescare la bomba climatica che sta ticchettando’”.

Il futuro con i motori elettrici per ridurre le emissioni

Sul peso dell’inquinamento da parte dei motori termici spiega che si sono fatti passi avanti con il divieto delle macchine a carburante a partire dal 2035 approvato dall’UE: Hanno una parte importante, tutti i trasporti nel mondo rappresentano circa il 15% delle emissioni globali, in Europa un po’ di più, siamo la parte ricca del mondo, abbiamo tante automobili e le usiamo tanto rispetto ad altri Paesi. Ridurre il numero di automezzi a combustibile fossile è una buona idea, ma questo lo sapevamo già 15 anni fa, tant’è che le auto elettriche ci sono già, si sono diffuse però con grande lentezza. È vero che ci sono molti pratici da risolvere, infatti la norma parla di divieto di vendita di auto termiche a partire dal 2035”.

Il pericolo siccità al nord Italia

Al momento non vediamo la soluzione della crisi idrica“, ha spiegato Luca Mercalli a proposito del grave periodo di difficoltà che c’è nel nord del paeseSiamo circa al deficit del 70%, è caduto il 30% dell’acqua che dovrebbe cadere negli ultimi 16 mesi; al momento, fino a sporadiche precipitazioni, fino a verso il 10 del mese di aprile non si vede nulla di consistente. Si assottiglia il periodo nel quale possiamo ancora sperare di avere una parziale remissione di questo deficit. Praticamente rimane il mese di maggio, dove può ancora piovere per alleviare la situazione. Oltre andiamo verso un’estate che rischia di essere veramente inedita, due estati consecutive senz’acqua sulle Alpi e in Pianura Padana non le abbiamo mai viste; il razionamento è l’unica cosa che si può fare in tempi brevi; riparare le falle degli acquedotti è importantissimo ma ci vogliono decenni”.