Prendersela contro il PD di questi tempi è come fare il tiro al bersaglio al luna park, diverte più o meno tutti ma non è detto che si riesca a portar via un premio.

A quasi 100 giorni dall’essere diventata segretaria, la povera Elly Schlein deve ancora una volta difendersi dal quel fuoco amico che tanto ha minato dall’interno la stabilità politica del partito democratico.

Il governatore De Luca lancia il guanto di sfida al partito

I fatti raccontano di una vera e propria spaccatura all’indomani delle nomine dei gruppi. Molti all’interno del partito non si sentono in sintonia con le scelte della segretaria. Il più pungente e rumoroso è stato ancora una volta il presidente della Campania che via social ha scritto.

“In politica, come nella vita, non c’è nulla di più volgare dei radical-chic senza chic”.

Chiaramente il post si riferisce alla decisione della segretaria del Partito Democratico Elly Schlein di rimuovere da vicecapogruppo del Pd alla Camera Piero De Luca.

E se la sua posizione non fosse abbastanza chiara, è lo stesso il governatore con i cronisti presenti alla presentazione del festival su Massimo Troisi, a sollevare ogni dubbio in proposito.

“Se inviterei Schlein? In questa stanza sono vietate le brutte parole”

“C’è grande confusione sotto il cielo”

Per la segretaria Schlein invece il problema non sussiste e infatti ci tiene a far sapere che: “Ci siamo impegnati a garantire il pluralismo nei gruppi e si è lavorato in questo senso”.

La difesa della segretaria però non regge. Preoccupa non solo il declassamento di Piero De Luca da vicecapogruppo del Pd alla Camera a segretario con delega per il Pnrr, riforme e sicurezza. Tiene banco soprattutto la decisione di eleggere vicecapogruppo Paolo Ciani, segretario del movimento cattolico Demos e non iscritto al PD.

Lo stesso Ciani, unico nel gruppo PD che non votò l’invio di armi in Ucraina, ha dichiarato in tempi non sospetti di non volersi iscrivere al Partito Democratico. Questo ha creato non pochi malumori a partire dalla vicepresidente del Parlamento europeo, Pina Picierno.

“Paolo Ciani diventa vicecapogruppo del gruppo del Pd, dichiara di non volersi iscrivere al nostro partito ma di volerne cambiare la linea su Ucraina. Grande confusione sotto il cielo. Una cosa però mi pare importante ribadirla: il sostegno del Pd alla resistenza Ucraina non cambia e non cambi”.