Luca Mercalli, meteorologo e divulgatore scientifico, è intervenuto ai microfoni de “L’Italia s’è desta” condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano: “Dopo il monito di Mattarella finalmente c’è stato qualche titolo sui cambiamenti climatici. Il problema è che non abbiamo una ricetta comunicativa che funzioni. Ci sono interessi economici che cavalcano la nostra scarsa predisposizione a preoccuparci del futuro e c’è anche l’effetto Cassandra. O impariamo a recepire questo messaggio e a comportarci per scongiurare questa catastrofe oppure ci finiremo dentro. Tav? La cura è peggiore del male, il malato è già morto quando arrivi a togliere il primo kg di co2 fra 20 anni. I soldi pubblici vanno investiti per togliere la CO2 subito”

Riguardo il monito di Mattarella sull’ambiente

 “Finalmente vediamo qualche titolo su questo –ha affermato Mercalli-. Noi lo ripetiamo da circa 30 anni. Anche Papa Francesco l’aveva detto tre anni fa. Il problema è che non abbiamo una ricetta comunicativa che funzioni. Se sottovaluti questi problemi e dai troppo ottimismo tutti pensano che non ci sia il problema, se sei troppo catastrofista getti nel panico le persone e si arriva anche al punto che qualcuno neghi i cambiamenti climatici. Il medico ti dice che sei malato e puoi guarire, ma poi dipende dal paziente voler guarire e seguire la terapia. Da un lato ci sono interessi economici che cavalcano questa nostra scarsa disponibilità a preoccuparci di un futuro lontano, dall’altro c’è la nostra atavica predisposizione all’effetto Cassandra: quando veniamo avvertiti di una potenziale catastrofe non vogliamo crederci. O impariamo a recepire questo messaggio e a comportarci per scongiurare questa catastrofe oppure ci finiremo dentro. E quando ci finiremo dentro non ci sarà più niente da fare”.

Sui segnali evidenti del cambiamento climatico

 “In Italia il 2018 è stato l’anno più caldo della storia. Questo ha cambiato tanto ad esempio nella produzione agricola. Abbiamo nuovi parassiti, come la zanzara tigre arrivata dal Vietnam che non si sarebbe diffusa in Italia se non ci fossero state queste temperatura e oggi propaga 4 malattie che prima non avevamo. Prendiamo la neve, è sempre più difficile avere una stagione invernale con uno sci garantito. Prendiamo gli eventi estremi: alluvioni, tempeste, ci sono le prime evidenze che stanno aumentando di intensità. Poi gli incendi”.

Sulla Tav

 “Qui parliamo di un tunnel di 57 km che non si fa col piccone, a mano. Si fa con una quindicina di anni di cantiere che usa energia pregiata, usa gasolio, cemento, usa ferro, rame. Tutta questa roba qui emette oltre 12 milioni di tonnellate nella costruzione, poi lo dobbiamo sottrarre e dobbiamo compensare, quindi bisogna farci passare il traffico dentro per oltre 10 anni per compensare quello che hai fatto prima. Il risultato è: la cura è peggiore del male, il malato è già morto quando arrivi a togliere il primo kg di COo2 fra 20 anni. Ecco perché i soldi pubblici vanno investiti per togliere la CO2 oggi. Ad esempio oggi si può investire per riqualificare tutti gli edifici italiani che sono dei colabrodo energetici, abbiamo un sacco di lavoro importante da Bolzano a Palermo che dà molti più posti di lavoro del tunnel della Val di Susa e toglie veramente la CO2. Poi ovviamente la manutenzione e la riqualificazione dei trasporti attuali, il passaggio alla mobilità elettrica”.