Palazzo Madama si prepara a votare la risoluzione sulla Missione Aspides che consentirà di dare il via all’operazione varata da Bruxelles ormai una settimana fa contro le minacce dei ribelli yemeniti Houthi nel Mar Rosso

Cos’è la Missione Aspides

Si tratta di una missione difensiva di durata di un anno contro gli attacchi degli Houthi alle imbarcazioni commerciali nel Mar Rosso e nel Canale di Suez. Poiché gli attacchi voglio destabilizzare gli “alleati di Israele” con frequenti raid, lo scopo della missione è assicurare il principio di libertà di navigazione, escludendo qualsiasi tipo di coinvolgimento in operazioni terrestri contro le basi Houthi in Yemen.

Nello specifico nella delibera del Consiglio dei ministri sottoposta all’esame del parlamento si legge che «l’Operazione dell’Unione Europea EUNAVFOR ASPIDES intende contribuire alla salvaguardia della libera navigazione e alla protezione del naviglio mercantile in transito in un’area di Operazioni che include Mar Rosso, Golfo di Aden e Golfo Persico, con compiti eminentemente difensivi, estesi alla difesa del naviglio mercantile nella sola area prospiciente lo Yemen e nel Mar Rosso, in coerenza con la Convenzione delle Nazioni Unite sul Diritto del Mare e in stretto coordinamento con le altre iniziative multi-laterali presenti nella regione».

Ruolo dell’Italia

Essendo un’azione difensiva a livello europeo, saranno diversi i Paesi dell’Unione che parteciperanno alla Missione, in particolare la Grecia avrà il comando strategico dell’operazione mentre il comando tattico spetterà all’Italia che sarà presente con una nave della Marina italiana. Nello specifico la base operativa sarà sul Caio Duilio, il cacciatorpediniere della Marina Militare che nei giorni scorsi ha intercettato e abbattuto un drone Houthi. Al comando ci sarà il contrammiraglio Stefano Costantino, già a bordo del Duilio e pronto a guidare la flotta europea, anche questa schierata nell’area.

I Paesi Ue che partecipano

La missione Aspides è composta da quattro fregate provenienti da Francia, Germania, Grecia e Italia, che collaboreranno con una pattuglia aerea presente nella zona.

In sostanza la Caio Duilio potrà contare sull’appoggio della fregata tedesca Hessen, sulla belga Marie-Louise e su una nave francese, oltre agli altri Paesi che già partecipano all’operazione gemella Agenor nelle acque del Golfo Arabico ovvero: Grecia, Portogallo, Danimarca e Paesi Bassi. Mentre Irlanda e Spagna hanno già fatto sapere che non invieranno né navi né uomini.