Laura Morante è Alda Merini in una delle prove più probanti della sua carriera, perché per una che non è neppure milanese “Folle d’Amore” è stata sicuramente una grande sfida. L’attrice, attualmente anche nelle sale con “Un altro Ferragosto”, ha saputo rendere con grande autenticità il periodo finale della vita della grande poetessa ed il suo rapporto speciale con il giovane Arnoldo Mondadori. Dopo quello su Margherita Hack un altro film tv dedicato ad una grande donna italiana. L’Intervista video esclusiva è su TAG24.

“Folle d’amore – Alda Merini”, la video intervista a Laura Morante

Laura Morante come hai lavorato a questa versione più anziana diciamo di Alba Merini Che cosa ti ha colpito maggiormente di questo personaggio così iconico ma così poco conosciuto sotto certi aspetti?

“Non è vero che è poco conosciuta Alda Merini per essere un poeta è quasi Incredibile quanto è conosciuta perché è rarissimo che un poeta sia tanto conosciuto come lo è lei perché Perché negli ultimi anni della sua vita è diventata una specie di Pop St era molto presente in televisione Io tutte le persone che incontro sanno chi è Alda Merini se magari chiedo conoscete Giorgio Caproni è più difficile che sappiano che sappiano qualcosa invece Alda Merini la conoscono quasi tutti”.

Intendevo dal punto di vista del manicomio, quello è un aspetto terribile che non molti sanno. Qual è la sua più grande eredità?

“Non so fare una così una graduatoria, però diciamo che lei in tutte le sue poesie parla d’amore, che si tratti di amore romantico, sensuale o mistico sono tutte poesie pervase di questo sentimento. Quindi ovviamente la cosa che che più colpisce al di là del fatto che fosse una poetessa  è proprio questa inondazione d’amore. Lei si è lasciata sommergere da questo oceano d’amore”.

Mi hanno colpito molto le scene in cui dialoga con i giovani e vende i su libricini magari per mille lire e trasmette comunque queste meravigliose opere.  Oggi si è perso un po’ il valore della poesia e  della lettura? I libri vengono letti su spesso su dei tablet, speri che dal film possa arrivare un invito a riscoprire tutto questo mettendo magari da parte lo smartphone? 

“Mi piace moltissimo leggere e per me i libri restano quelli carta, forse meno ecologici però mi piacciono mi piace molto poter leggere e sfogliare un’edizione cartacea. Non riesco a farlo su un su un tablet, anche perché non so leggere se non ho la matita in mano. Magari non la uso, ma devo tenerla sempre con me e la maggioranza  dei miei figli sono segnati. Magari non rileggerò le annotazioni, ma ho davvero bisogno della matita e di annotare le cose sottolineando i passaggi che mi sembrano più importanti,  che mi colpiscono di più. Non leggo mai quando sono stanca, cerco di farlo sempre di giorno su un  tavolino perché per me è un atto quasi mistico”.

Sei al cinema anche con “Un altro ferragosto”, un film che guarda con nostalgia a un’Italia che forse non c’è più. Un po’ come la poesia e i libri che si usano sempre di meno, ti spaventa un po’ l’Italia di oggi molto più artificiale?

“Io non parlerei di un problema dell’Italia, piuttosto del mondo in generale. Ci viene negato il valore dell’esperienza che ha valore ed è formativa. Si riduce sempre di più lo spazio per l’esperienza vera, faccio un esempio:  io lavoro al cinema e nonostante lo amo  un libro è un’esperienza più intensa di un film. È un’esperienza  più impegnativa però, l’impegno è parte del piacere ed è parte fondamentale di un qualcosa di reale”. 

Chi altro interpreta Alda Merini nel film?

Il film su Alda Merini andrà in onda su Rai 1 in prima serata il 14 marzo, nel cast ad interpretare la grande poetessa anche una giovane Sofia D’Elia e Rosa Diletta Rossi.