Cartelle esattoriali, nuova rateizzazione nel 2024? C’è un continuo aumento dei prezzi di beni e servizi che affligge le famiglie italiane, una forte pressione sugli stipendi per cui non sempre si arriva alla fine del mese.

E per attutire l’urto, il governo sta pensando di rendere strutturale la rateizzazione in 10 anni delle cartelle esattoriali; così i contribuenti potranno richiedere una dilazione di pagamento in 120 rate. La novità è stata anticipata dal Viceministro Maurizio Leo durante un’intervista sul tema della riforma fiscale. Vediamo insieme perché è importante una rateizzazione delle cartelle esattoriali in 10 anni.

Cartelle esattoriali 2024

 Il Viceministro Maurizio Leo ha affrontato diversi argomenti, inclusa la riforma fiscale e gli sviluppi successivi. Se qualcuno paventava una retromarcia sul programma presentato in campagna elettorale, resterà deluso.

Per ora, la riforma fiscale resta una delle questioni prioritarie. Secondo quanto riportato da Money.it, si contano sei decreti legislativi approvati e convalidati dal governo italiano e, per ridare fiato alla Riscossione, bene presto saranno introdotti i decreti su riscossione delle cartelle esattoriali e sanzioni.

Come funziona la riscossione delle cartelle esattoriali nel 2024

 Chissà cosa penseranno i contribuenti sulle novità che dovrebbero essere introdotte a breve nel meccanismo della Riscossione. Sicuramente, sarà improntato su una maggiore sinergia nel recupero dei crediti, specialmente dopo le profonde crisi dovute a pandemia, alluvioni, guerre e crisi energetica.

È in corso un sistema della Riscossione più semplice e accessibile, al fine di permettere a tutti i contribuenti di sanare le proprie pendenze debitorie nei confronti del fisco, ricorrendo a soluzioni in linea con le proprie esigenze.

I contribuenti non si sono perfettamente allineati al pagamento di tasse e imposte, specialmente considerato che attualmente risultano evase tasse per 1.185 miliardi; pertanto si accumulano i debiti non riscossi che ricadono sulle spalle dei cittadini.

E allora, si tenta di portare il contribuente a collaborare con il fisco sanando liberamente la propria posizione debitoria ancor prima che si formino altre pendenze debitorie. Attualmente, gli strumenti che permettono di sanare la propria posizione sono due: concordato preventivo biennale e l’adempimento collaborativo.

Come cambia l’Agenzia delle Entrate – Riscossione

È importante notare che l’Agenzia delle Entrate – Riscossione non molla la presa sul recupero dei crediti, ma piuttosto vengono introdotti nuovi sistemi che renderanno più rapida l’azione esecutiva dell’ente impositore.

In primo luogo, è possibile che la Riscossione, dopo un periodo di almeno 5 anni, debba restituire i crediti inesigibili agli enti impositori (Agenzia delle Entrate, Inps, Comuni, ecc.). Questi ultimi possono decidere se avviare una nuova procedura di riscossione.

Riducendo il tempo legato al recupero dei crediti vantati dagli enti impositori, si interviene direttamente sugli altri crediti, ovvero quelli che risultano esigibili. In questo modo, non avrebbe motivo di essere promossa ulteriori procedure per la definizione agevolate dei debiti esattoriali e per il saldo e stralcio di debiti impossibili da riscuotere.

Per le cartelle esattoriali: rateizzazione strutturale in 120 rate. Il Fisco amico metterebbe nero su bianco la possibilità per il contribuente di dilazionare il debito in almeno 120 rate.

La misura verrebbe resa strutturale, a condizione che siano rispettate le seguenti condizioni, quali:

  • una dilazione di pagamento in favore dei contribuenti “onesti” che necessitano di un periodo più lungo per pagare i debiti;
  • nessuna flessibilità per i “furbetti” delle tasse, per loro nessun vantaggio.