La notte della luna: domani verrà ricordato il cinquantennale al Maxxi, con un grandissimo evento che partirà alle 17 del pomeriggio e si protrarrà tutta la notte. Ne abbiamo parlato a Tutto in Famiglia su Radio Cusano Campus con Giovanna Melandri, presidente della fondazione Maxxi, Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo e con Paolo D’Angelo, giornalista e collaboratore dell’ufficio stampa dell’Agenzia Spaziale Italiana.

L’evento al Maxxi

“Abbiamo organizzato questo evento per ricordare che l’esplorazione sullo spazio non è finita, continua. Celebrare lo sbarco dell’uomo sulla luna è un modo per ricordare che c’è un cammino in corso – ha osservato Giovanna Meladri – negli ultimi anni abbiamo avuto una collaborazione molto intensa con il mondo dello spazio e, a questo proposito, abbiamo proposto una mostra, nel museo, che si chiama Gravity.”

La luna esercita da sempre un ruolo “nel mondo dell’arte – ha aggiunto l’ex Ministro per i beni e le attività culturali – non potevamo non impegnarci in una iniziativa simile con l’Agenzia Spaziale Italia, e la Regione Lazio.”

L’ingresso dell’uomo nel futuro

La notte della luna, cinquant’anni fa venne raccontata dal telecronista cagliaritano Tito Stagno. “E’ stato un episodio che ha segnato la mia vita è il mio lavoro – ha detto Paolo D’Angelo, a Tutto in Famiglia – Tito Stagno ha avuto il merito di farci sentire uniti. Quella fu una notte magica: era il mondo che entrava nel futuro, l’uomo che non era più lo stesso, era la vittoria dell’uomo.”

L’Agenzia Spaziale Italia “meriterebbe il Nobel per la Pace, si lavora gomito a gomito con le altre nazioni e senza l’influenza politica di quello che succede sulla terra. E’ la più grande opera ingegneristica che l’uomo potesse concepire – si è congedato D’Angelo – siamo arrivati sulla luna tra il 1957 e il 1969 e ce l’abbiamo fatta per questioni politiche. Kennedy promise la luna per risollevare l’America e si impegno tantissimo. Oggi potremmo andare su Marte, ma non abbiamo la spinta politica ed economica, per farlo. Non possiamo andarci da soli.”

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