Il Premio Nobel per la Medicina 2022 è stato assegnato a Svante Paabo, lo scienziato svedese di 67 anni che ha guidato la ricerca confrontando il genoma degli esseri umani moderni con quello dei nostri parenti estinti più stretti, i Neanderthal e i Denisoviani, dimostrando che c’era una mescolanza tra le specie

Il premio Nobel per la medicina dà il via a una settimana intensa di premiazioni. Si prosegue martedì con il premio per la fisica, mercoledì con quello per la chimica e giovedì con la letteratura. Il Premio Nobel per la Pace 2022 sarà annunciato venerdì e il premio per l’economia il 10 ottobre.

Le scoperte del Premio Nobel per la medicina Svante Paabo

Svante Paabo è uno dei fondatori della paleogenetica: recuperando il Dna degli uomini primitivi e ricostruendolo nonostante l’età, i danni subiti e le contaminazioni, è riuscito a costruire un albero genealogico dei nostri antenati, completando la storia ricostruita con i resti archeologici.

Paabo ha coordinato il progetto di ricerca che ha portato nel 2009 al sequenziamento completo dell’uomo di Neanderthal, confermando che una parte dei suoi geni sono presenti anche nell’uomo odierno. Durante la pandemia si è scoperto tra l’altro che la presenza o meno di alcuni geni risalenti ai Neanderthal influenza la risposta del nostro sistema immunitario al coronavirus.

Analizzando l’osso di un dito recuperato in Siberia e risalente a 40mila anni fa, ha inoltre dimostrato l’esistenza di una nuova specie umana, la Denisovana.

La giuria ha commentato la ricerca condotta da Svante Paabo:

Il suo lavoro è stato premiato perché ha rivelato le differenze genetiche che distinguono tutti gli esseri umani viventi dagli ominidi estinti. Le sue scoperte hanno fornito la base per esplorare ciò che rende noi esseri umani così unici. 

I vincitori delle precedenti edizioni

L’anno scorso il premio era andato a David Julius e Ardem Patapoutian per la loro scoperta dei recettori che nell’organismo consentono di percepire la temperatura e che sono alla base del senso del tatto. Quest’anno ci si aspettava una scelta legata alla pandemia, ma i rappresentanti del Comitato Nobel hanno spiazzato ogni previsione.