Ormai è chiaro da diversi anni: il riscaldamento globale è un problema di tutti. I contro che ci sono e ci saranno per le prossime decadi continueranno ad aumentare sempre di più. Rallentare, infatti, il processo del riscaldamento si può fare ma fermarlo del tutto sembra ormai difficile. Anche gli sport, dunque, sono ovviamente interessati a questo tema, soprattutto quelli come lo sci e il biathlon a cui serve un qualcosa di fondamentale: la neve. E si sa, i ghiacciai si stanno sciogliendo sempre di più e a grande velocità, per questo si deve trovare una soluzione per i prossimi anni, anche in vista delle Olimpiadi invernali. A proposito di questo tema, quindi, sullo sci, sul riscaldamento globale, sul Biathlon e non solo, ha parlato il presidente del CIO Christophe Dubi e il presidente della federazione internazionale sci Michel Vion.

Sci, il problema del riscaldamento globale è reale

A fare il punto sul tema del riscaldamento globale è L’Equipe con le parole di diversi personaggi protagonisti nello sci e non solo. A parlare sono stati l’ex slalomista Felix Neuretuther, Alexis Pinturault, ma anche il segretario generale della Federazione internazionale di sci, Michel Vion. Il tedesco ha espresso la sua preoccupazione sui social dicendo che forse si potrebbe iniziare più tardi la stagione, mentre Pintaurault ha affermato che quando lui ha iniziato a sciare c’erano cinque o sei ghiacciai in Francia, ora solo uno. Poi anche l’associazione Greenpeace ha detto la sua, dicendo che i ghiacciai non devono essere usati come vittime di progetti di prestigio. Il CIO (Comitato Olimpico Internazionale) inoltre, ha pubblicato il rapporto in vista dei prossimi Giochi invernali e i dati sono preoccupanti. Solo dieci Paesi, infatti, potranno organizzare i Giochi Paralimpici di marzo 2040 a causa del riscaldamento globale. Solo 13 o 14, invece, potranno ospitare quelle di febbraio dello stesso anno. Su questo tema importante, però, il segretario Michel Vion ha detto:

“Non abbiamo aspettato questo anno per immaginare soluzioni. Per sopperire alla mancanza di neve, da tempo nelle località sciistiche viene praticato lo snowfarming, ovvero lo stoccaggio della neve”.

Vion: “Cerchiamo di non adottare misure troppo radicali”

Sempre il segretario della federazione internazionale dello sci, Michel Vion, ha detto:

“Cerchiamo di non adottare misure troppo radicali e di analizzare il cambiamento climatico. Possiamo iniziare più tardi ma non il primo dicembre. Se lo facessimo, toglieremmo due fine settimana a tutti e nessuno lo vuole”.

Il presidente della Federazione francese dello sci, Saguez, ha poi parlato della riduzione dell’impatto ambientale dello sci:

“Si potrebbe immaginare di limitare il numero di mute o sci per ridurre l’impronta di carbonio e porterebbe anche più equità”.

Poi sui Giochi di Milano-Cortina del 2026, Chistophe Dubi ha detto:

Il CIO vorrebbe che si facessero gare di pattinaggio di velocità all’estero nel 2030, ma le vorrebbe già in Italia dal 2026. Il governo italiano però non è d’accordo”.

Infine sulla possibilità di non fare le Olimpiadi nei prossimi anni per questi problemi del riscaldamento globale:

“Non credo che esista uno scenario catastrofico in cui le Olimpiadi invernali scomparirebbero a partire dal 2050”.