Un inaccettabile episodio di cyberbullismo da parte della società As Roma nei confronti di una sua dipendente, vittima di revenge porn. Pare, infatti, che fra i membri della società circolasse un video hard della donna senza che lei ne fosse a conoscenza, ma, anziché punire i colpevoli, è stata licenziata. Sull’accaduto la senatrice Licia Ronzulli e la deputata Elisabetta Piccolotti hanno detto: “Fatto immorale e gravissimo“.

Dipendente vittima di revenge porn viene licenziata dalla As Roma

È scioccante e inaccettabile quanto accaduto a una dipendente della As Roma. Secondo quanto riportato dal Fatto Quotidiano, la giovane 30enne era fidanzata con un giovane calciatore della Primavera della Roma, che le avrebbe chiesto in prestito il cellulare per una telefonata.

In realtà, nel momento in cui il ragazzo è entrato in possesso del telefonino, ha trovato foto e video hard della ragazza e li avrebbe inoltrati ai compagni di squadra. Da qui, il materiale “intimo” è diventato viralissimo, passando di chat in chat.

Ben presto i video hot sono arrivati nelle chat della dirigenza, che, invece di punire i colpevoli del furto e della diffusione senza consenso del materiale, hanno licenziato la giovane dipendente, per “incompatibilità ambientale“.

Un vero e proprio atto di cyber bullismo e revenge porn, nel quale è la vittima a pagare le conseguenze di azioni di altri. Infatti, mentre lei è stata licenziata, lui è ancora un giocatore della squadra. Sul Fatto Quotidiano si legge che:

Raccontano di una riunione a Trigoria nella quale un giocatore della Primavera avrebbe confessato tra le lacrime, davanti a diverse persone, di essere stato lui a sottrarre il filmato dal telefonino della ragazza, chiesto in prestito per chiamare il suo procuratore, quindi a farlo girare tra i suoi compagni delle giovanili. Da lì poi è arrivato ad altri e ad altri ancora. Raccontano anche di pesanti commenti a sfondo sessuale sui social e sulle chat interne. Ma la cosa più grave è che la ragazza è stata licenziata su due piedi dall’As Roma, per la quale lavorava da poco meno di dieci anni oltre a esserne, naturalmente, una grande tifosa: “Incompatibilità ambientale”

Vittima di revenge porn licenziata ingiustamente, Piccolotti: “Ambiente maschilista e misogino”

La questione, quindi, finirà in Tribunale, ma ha già creato scalpore e le reazioni dal mondo politico. A esprimere il proprio sdegno la senatrice di Forza Italia Licia Ronzulli e la deputata Elisabetta Piccolotti di Alleanza Verdi Sinistra.

Piccolotti ha presentato un’interrogazione parlamentare su quanto accaduto alla giovane dipendente e ha dichiarato:

Che il mondo del calcio sia un ambiente maschilista e misogino non è una novità, ma quanto avvenuto all’AS Roma, se confermato, sarebbe di una gravità inudita anche dal punto di vista della tutela delle lavoratrici. Pare infatti che un video intimo di una dipendente della società circolasse nelle chat di dirigenti e calciatori senza che la diretta interessata ne fosse al corrente. Pare anche che quel video sia stato stato sottratto illegalmente da un giovane giocatore. Basterebbe questo per chiedere un’inchiesta che appuri fatti e responsabilità

E aggiunge:

Eppure c’è di peggio, perché non solo i responsabili non hanno subito conseguenze, non solo pare che dirigenti e tecnici fossero al corrente di tutto, ma appresi i fatti la società avrebbe licenziato la dipendente per incompatibilità ambientale. Se tutto questo fosse vero saremmo di fronte ad una ingiustizia colossale figlia del più becero maschilismo: questa donna sarebbe vittima due volte, prima perché umiliata e violata nella sua intimità da decine di uomini e poi perché punita, con un licenziamento in tronco dopo 10 anni di contratto, al loro posto. Presenteremo quindi un’interrogazione alla Ministra del Lavoro Calderone, alla Ministra delle Pari Opportunità Roccella e al Ministro dello Sport Abodi perché si faccia chiarezza su questa vicenda. Se tutto dovessero essere confermato, sarà bene che qualcuno spieghi con sanzioni e provvedimenti all’As Roma che non siamo più nel Medioevo, che il mondo è cambiato e che le donne non accettano più di essere trattate come tappetini da piedi

Ronzulli: “La legge sul bullismo serve a poco senza rispetto della donna”

La senatrice di Forza Italia e vice presidente del Senato, Licia Ronzulli, ha così commentato:

Approvare una legge sul bullismo, il cyberbullismo e il revenge porn serve davvero a poco quando manca la cultura e il rispetto della donna da parte di chi avrebbe l’obbligo, non solo morale, di assicurarli e di diffonderli. Se confermato, il licenziamento in tronco “per incompatibilità ambientale” di una dipendente dell’As Roma, vittima della diffusione a sua insaputa di un video hard che le sarebbe stato sottratto da un calciatore della primavera, sarebbe gravissimo. E sarebbe ancora più inaccettabile e immorale se la società, che dovrebbe svolgere il delicato compito di insegnare ai giovani non solo i valori dello sport ma anche quelli del vivere civile, invece di punire e cacciare i responsabili, avesse licenziato e umiliato chi la violenza l’ha subita. Questo episodio dimostra che la strada da fare è ancora lunga e difficile