Caso ong Mare Jonio, Nicola Fratoianni, deputato di LeU, è intervenuto ai microfoni de “L’Italia s’è desta” condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano: “Si ripete una prova muscolare e propagandistica di Salvini sulla pelle di persone inermi e di volontari che cercano di impedire che la gente anneghi. Direttiva Viminale? Questa non è una cosa che nasce con Salvini, si è aperta un’autostrada già con Minniti. Quando si parla di salvataggi della guardia costiera libica si parla di un ossimoro. E’ come dire che se qualcuno fuggiva da un campo di concentramento nazista, veniva salvato dall’annegamento in un fiume per essere poi riportato nel campo di concentramento”

Sul caso della nave della ong Mare Jonio

 “Si ripete una prova muscolare, una prova di forza, di propaganda da parte del ministro dell’interno sulla pelle di persone inermi. Non dovrebbero essere ong e volontari ad organizzarsi per mettere in mare una nave che impedisca che la gente anneghi. Lo fanno perché ormai lo Stato non se ne occupa più. Io penso che salvare la vita sia il primo dovere, prima di qualsiasi dibattito sull’immigrazione. Lo abbiamo visto quello che accade nei campi libici, è un inferno, sono luoghi in cui le persone vengono torturate e stuprate. Quindi il fatto che si giochi una partita tutta muscolare e propagandistica sulla pelle di queste persone inermi lo trovo vergognoso. Direttiva Viminale su coordinamento salvataggi? Questa non è una cosa che nasce con Salvini, si è aperta un’autostrada già con Minniti. Quelle persone non dovrebbero mai tornare in Libia perché la Libia non ha porti sicuri. Quando si parla di salvataggi della guardia costiera libica si parla di un ossimoro. E’ come dire che se qualcuno fuggiva da un campo di concentramento nazista, veniva salvato dall’annegamento in un fiume per essere poi riportato nel campo di concentramento. Aggiungo che la Mare Jonio si è diretta verso Lampedusa per ripararsi dalle condizioni avverse e mettere al riparo i migranti e l’equipaggio. I membri del governo, a cominciare dai leghisti, dovrebbero spiegare perché in questi anni non ha mai partecipato ad una discussione sulla modifica del trattato di Dublino. Penso che ci sia una grande questione che riguarda l’Europa, ma mi domando: qual è la differenza fra trattare con l’Europa facendo sbarcare e mettendo in sicurezza le persone e invece trattare tenendoli in mare? Il problema è che tutto avviene per questioni di propaganda interna, Salvini che lancia l’hashtag ‘porti chiusi’, anche se poi questo provvedimento non esiste”.