Situazione spiagge italiane: la Lega apre un nuovo fronte di scontro con l’UE attraverso l’entrata in vigore della direttiva Bolkestein che obbliga lo Stato a mettere a bando le concessioni degli spazi pubblici e sulla quale si sta delineando l’apertura di un’altra procedura di infrazione per la sua mancata applicazione in Italia. A proposito di questo argomento è intervenuto ai nostri microfoni Angelo Bonelli dei Verdi.

“Quello che vogliono proporre è una via d’uscita delle spiagge dalla Bolkestein, nel frattempo prorogare le concessioni demaniali marittime per un periodo considerevole e poi ottenere l’uscita dalla Bolkestein: il tutto ovviamente senza gara. E’ bene ricordare che il demanio marittimo è dato in concessione a prezzi irrisori, circa 1,10 al mq l’anno mentre le superfici coperte vengono date a 2,50 al mq l’anno. La Lega ha poi presentato un emendamento al decreto fiscale che prevede che i ristoranti o tutte le attività all’interno degli stabilimenti balneari non vengano date in concessione a prezzi di mercato, inoltre hanno presentato anche un altro emendamento che consentirebbe la sdemanializzazione delle attività balneari, turistiche e ricettive per poi applicare la legge sulla messa in vendita. Chi ne risente sono sempre le spiagge italiane, che vengono sistematicamente attaccate e che sono le più cementificate d’Europa.

Se si aprisse la procedura d’infrazione per la mancata applicazione della direttiva Bolkestein, quali sarebbero le conseguenze?

“Staremo a vedere. Di procedure d’infrazione ne stiamo già pagando molte, ad esempio sulla depurazione paghiamo la bellezza di 200.000 euro al giorno, per quanto riguarda gli stabilimenti balneari vedremo; sta di fatto che questo governo ha concesso i fanghi tossici, ovvero i liquami contenenti diossina e pcp di essere sparsi sui suoli di agricoltura, inseriti nel decreto Genova: da questo governo ci saremmo aspettati un atteggiamento diverso invece c’è il solito assalto alle spiagge italiane che non fa presagire nulla di buono.

Nel frattempo abbiamo costituito un Osservatorio all’interno dei Verdi, composto da giuristi e ambientalisti che controlla e osserva le attività del governo e facciamo il nostro lavoro. Il nostro mare e i nostri paesaggi sono stupendi e cercheremo di far tutto per recuperare la bellezza dei nostri territori, molto lontana dalla cementificazione dei nostri giorni.”