Andrea Filippi, segretario nazionale FP Cgil medici, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.

Sul nuovo appello del governatore della Lombardia Fontana a medici in pensione e specializzandi

“Se Fontana voleva fare una reprimenda, dal nostro punto di vista è inaccettabile -ha affermato Filippi-. E’ un provvedimento inutile quello di richiamare i pensionati a lavorare, oltre che pericoloso perchè gli anziani sono i più a rischio. E in ogni caso non è un provvedimento che può risolvere l’emergenza di carenza del personale. Per quanto riguarda gli specializzandi, serve un accompagnamento, i tutori, serve metterli in servizi non di prima linea. Quindi non è che gli specializzandi risolvano il problema della carenza di anestesisti o di medici della terapia intensiva. Il governo si è mosso benissimo in questo decretone, non capisco perchè sia scomparsa la voce sui posti per le scuole di specializzazione. Significava dare linfa vitale alle scuole di specializzazione e consentirgli di liberare quelli dell’ultimo e del penultimo anno”.

Sugli operatori sanitari in malattia a Napoli

“Se ne sta occupando la fp Cgil della Campania. Certe accuse devono essere fatte con le prove, non si può sparare a zero e creare un clima di terrore. Anche le dichiarazioni di Ricciardi e Di Maio non sono condivisibili nel momento in cui si vuole dividere i medici tra eroi e codardi. Io non voglio andare a lavorare per essere un eroe, ma per andare a fare il mio lavoro con le tutele che lo Stato mi deve assicurare. Quando vanno a lavorare senza protezioni non sono degli eroi, sono delle vittime. Al posto di Ricciardi e Di Maio avrei detto: andiamo a verificare prima di parlare”.

Sulla carenza di mascherine

“I provvedimenti per ovviare alla gravissima carenza di mascherine non hanno visto degli interventi rapidi e urgenti. I medici sono costretti a riciclare la mascherina chirurgica del giorno prima. E’ chiaro che bisognava riqualificare le fabbriche immediatamente per fargli produrre mascherine. Il nostro territorio è pieno di industrie tessili. Adesso sembra che lo stiano facendo. Le mascherine, anche se in modo esiguo, stanno arrivando”.

Sull’organizzazione del lavoro nelle regioni più colpite

“Le regioni si stanno muovendo bene. Bisogna ragionare se bisogna intervenire facendo tamponi a tutti, quantomeno a tutti gli operatori sanitari. La riorganizzazione sta funzionando, stanno allestendo reparti con stanzoni unici che consentono di capitalizzare il personale medico che abbiamo. Il problema vero è che in quei territori non stiamo ancora riuscendo a contenere il contagio, mentre abbiamo speranze che si sia riusciti a contenerlo al centro-sud perchè la crescita al momento è lenta. Dobbiamo impegnarci a stare tutti a casa, in isolamento”.