Di fronte a un problema strutturale come quello delle migrazioni, si parla ancora una volta di rimpatri come unica misura mentre i comuni gridano all’allarme per l’accoglienza. Si stanno progressivamente azzerando gli strumenti per fare accoglienza diffusa e di secondo livello. Con queste politiche ancora una volta la maggioranza sta dimostrando che ha più interesse a mantenere in crisi, in emergenza un fenomeno che invece dovremmo iniziare a governare seriamente”, così Rachele Scarpa, deputata Pd, al Tg Plus di Cusano Italia Tv condotto da Aurora Vena.

Scarpa: “L’intesa con la Tunisia sui migranti è un flop”

Appena rientrato dalla pausa estiva, il governo si è messo a lavoro su un piano per gestire la questione migranti, visti i numeri degli sbarchi in aumento.

La mia impressione – continua Scarpa – è che questa nuova uscita del governo in risposta all’autoproclamata emergenza migranti tenga dentro tutta l’inadeguatezza che noi segnaliamo da tempo. Si parla di rimpatri, si è parlato di blocco delle partenze ma mi sembra che il memorandum con la Tunisia non stia dando gli effetti desiderati. L’intesa con la Tunisia è un flop che pone dei seri temi sulla tutela dei diritti umani. Le notizie e le foto che arrivano sia dalla Libia che dalla Tunisia parlano di serie violazione dei diritti umani. Abbiamo visto la madre e la figlia morte nel deserto. Conosciamo le condizioni dei centri di detenzione a Tripoli, che sono delle vere e proprie carceri a cielo aperto. Anche Medici Senza Frontiere sta rinunciando a intervenire per la difficoltà ad accedere a quei luoghi. Come possiamo dire quindi che questi sono stati sicuri in cui rimandare le persone? Non ci accorgiamo che è proprio da lì che stanno partendo in massa?

Il governo è in pressing sull’Europa mentre Meloni sembra convinta nel portare avanti la strategia di dialogo con i Paesi di partenza in Africa.

In Europa si è sbandierato questo patto per le migrazioni che doveva risolvere tutti i problemi ma mi sembra sia rimasto appeso al veto di Polonia e Ungheria che si rifiutano di fare la loro parte. Meloni può parlare con Orban quanto vuole ma non penso lui ritratterà in nessun modo, resterà nel suo recinto di nazionalismo securitario e farà esclusivamente i suoi interessi, a discapito dell’Italia. Ma questa volta Meloni anziché essere all’opposizione e poter gridare all’Europa cattiva che non fa il suo dovere, si trova a fare i conti con i suoi stessi alleati, con i suoi simili che si rifiutano di venire incontro all’Italia”, ha aggiunto la deputata dem.