L’Italia di Luciano Spalletti si è radunata al CPO Giulio Onesti di Roma per l’allenamento aperto alla stampa prima della partenza per la tournèe negli Stati Uniti. Il gruppo è stato scosso dal caso Acerbi, con il difensore dell’Inter rimandato a casa dopo i presunti insulti razzisti a Juan Jesus su cui indagherà anche la procura federale. Al suo posto è arrivato Gianluca Mancini, già in campo con gli altri convocati. Il commissario tecnico ha incontrato la stampa, presenti anche noi di TAG24.

Italia la conferenza stampa di Spalletti, le parole sul caso Acerbi

Il ct Luciano Spalletti ha subito voluto chiarire quanto accaduto con Acerbi, rimandato a casa per la serenità sua e di tutto il gruppo Italia:

“C’è un comunicato fatto e il mio pensiero è racchiuso lì. Io non vorrei mai trovarmi in questa posizione qui, ma noi abbiamo la responsabilità di uno sport importantissimo per la nostra nazione. Dobbiamo per forza andare ad agire, pur essendoci ancora da chiarire alcune cose. Francesco mi ha detto che il suo non è un episodio di razzismo, ma è chiaro non vorrei trovarmi in questa posizione e difendere i miei calciatori per delle cose attribuitegli gratuitamente. Noi dobbiamo fare attenzione ai nostri comportamenti e a quanto facciamo, ancora di più quando facciamo parte della Nazionale e per dimostrare di meritarla. Bisogna stare attenti anche quando denunciamo un episodio così, subito in modo così clamoroso. Siamo tutti dentro a questi fatti ed episodi anche quando si denunciano, perché ora Francesco è in difficoltà e per noi lui è un calciatore importante. Non cambia niente dal punto di vista della forza di squadra, ma dispiace per il grande professionista che è”, poi aggiunge “Juan Jesus non mi ha risposto, ha il telefono spento”.

Spalletti parla poi delle mancate convocazioni di Scamacca e Immobile:

“Io non prendo in giro nessuno, Immobile è un calciatore importante per il club e la Nazionale. Ora non riesce ad esprimere il suo potenziale ed io devo tenere tutti in considerazione. Penso che oggi sia giusto scegliere altri. Per quanto riguarda Scamacca non ha giocato per un po’ e quando l’ho convocato non mi ha dato l’impressione di essere al livello della Nazionale. La prima partita può compromettere tutto, io devo avere delle certezze. Retegui è in condizione e anche Raspadori può fare il doppio ruolo, ma dobbiamo prendere in considerazione anche calciatori nuovi che possono far parte della Nazionale. Voglio conoscere Lucca e vedere di che pasta è fatto, avere uno alto e forte di testa permette di beneficiare delle sue qualità anche in pochi minuti contro squadre che si chiudono”.

Il tecnico parla poi della continuità di Pellegrini:

“Lo abbiamo atteso tantissimo, non l’ho mai avuto a disposizione da ct. Un calciatore facile da valutare, sa fare più cose e fa metri in quantità in una partita. Non so cosa verrà fuori da qui all’Europeo, ma è uno su cui conto. Ha avuto dei problemi ma li ha messi a posto, poi con la qualità che vuole esprimere Daniele De Rossi è riuscito a esprimere la sua qualità”.

Chiarisce la sorpresa della mancata convocazione di Cristante, ma non solo:

“Lui aveva bisogno di fare delle cure intense alla schiena e come abbiamo detto più volte non andiamo a distruggere i calciatori ai club. Lui ha iniziato questa cura, altrimenti sarebbe stato dentro i convocati. Abbiamo deciso di tenerlo a casa solo per questo, noi vogliamo collaborare con i club in funzione di quanto succede ai calciatori. Noi abbiamo Calafiori, Baldanzi, Fabian e Casadei in Under 21 ma non andiamo a farci la guerra nel Club Italia perché si stanno giocando la qualificazione. Non potevo indebolirli per due amichevoli, non saremmo stati un gruppo. Abbiamo la possibilità di valutarli dentro una partita vera. Se non si fosse infortunato avrei portato Gaetano, ci sono tante cose da analizzare”.

Le possibili variazioni tattiche con la difesa 3:

“Il calcio ormai è fluido, c’è la possibilità di passare dal calcio di rinvio alla costruzione bassa dove il portiere tocca più palloni di tutti assumendo il ruolo della difesa a tre. Quando ti allontani dalla porta però ci deve essere un calciatore a farlo. Questo 3-4-3 voglio andarlo a valutare, ci sono diverse squadre che ci giocano. Abbiamo due prove da poter fare, se riusciamo a conoscere questo sistema diventiamo più bravi e meno leggibili”.

Le lodi di Spalletti per Chiesa


Spalletti commenta anche il buon momento di Bellanova e Chiesa:

“Chiesa è un calciatore forte con qualità offensive, è uno di quelli che salta l’uomo e sa fare gol. Lui ha la qualità di adattarsi nei mezzi spazi, quelle vie di mezzo dove sei un po’ tutto. Ogni tanto passa in quelle situazioni dove ci sono muri invalicabili per gli altri. Per quanto riguarda Bellanova è la dimostrazione che nessuno deve sentirsi con il posto blindato in Nazionale, per cui è necessario che ci siano figure nuove con una potenzialità. Noi dobbiamo accogliere queste figure a braccia aperte e valutare se riescono a rendere come nella sua squadra. Oggi non possiamo escludere nessuno per giugno, noi siamo disponibili ad accettare tutti”.

La presenza di parecchie mezze punte in Italia:

“Va a mettere a posto il sistema della difesa a tre che tanti applicano, diciamo che aiuta a non subire ripartenze. I tre centrali ci sono sempre e anche i due mediani che rappresentano uno zoccolo duro dove subisci meno in ripartenza, per completamento poi va quasi da sé che ci sono due uomini larghi e due dietro la prima punta che va oltre la linea difensiva. Frattesi per corsa ed intensità è uno che può stare dietro la punta attaccando la linea difensiva. Deve imparare bene a pulire bene quello che gli passa tra i piedi, ha delle qualità infinite”.

Spalletti parla poi anche di Zaccagni e Zaniolo:

“Loro possono fare anche i due dietro la punta, ma i nostri calciatori ci insegnano: Di Lorenzo, Dimarco, Udogie e Cambiaso dimostrano di non fare più il lungolinea puro ma si ributtano dentro il campo. Questa è la nuova frontiera del calcio europeo. Se poi Dimarco allunga sulla fascia e va sulla linea difensiva rimanendo largo l’esterno può andare a fare la seconda punta nel mezzo spazio, che rompe le scatole alla difesa”.

Un bilancio di questi primi quattro mesi da ct senza il calcio quotidiano:

“Ho fatto tanti giri con un calcio relazionale, mi piace anche essere connessi. Alcune volte quando stiamo vicini la tecnologia a volte aiuta, mentre altre no. Se uno che parla con me guarda il cellulare si fa gli affari suoi, tutto può essere veleno o medicina. Sono molto soddisfatto di quanto ho fatto, ho imparato la strada di alcuni centri sportivi e spero di fare sempre di più”.

Luciano Spalletti commenta anche il passaggio della Roma da Mourinho a De Rossi:

“Daniele è stato bravissimo, io ho preso molte cose che lui ha fatto vedere in questo periodo. In alcuni momenti in panchina mi ricorda Carletto Mazzone con il suo essere ancora un po’ calciatore. Lui ha fatto un lavoro eccezionale in così poco tempo, non era facile dare una nuova mentalità su una che comunque non era sbagliata. Ora sta facendo qualcosa di meglio e di diverso, quindi un lavoro ancora più profondo. Vedere Paredes fare il centrale per la costruzione basso, a volte vedere le due punte esterne che vanno nel mezzo spazio, le due mezzali diventare mediani…tutto questo è bellissimo da vedere per chi ama l’evoluzione del calcio. Posso solo fargli tantissimi complimenti, a lui voglio molto bene. Quando ci siamo sentiti e abbiamo parlato del mio sogno nei suoi confronti ho sempre detto che avrei voluto il meglio per lui, se avessi la possibilità di aiutarlo lo farei sempre”.

Sull’arrivo a posteriori di Mancini:

“Non era una bocciatura, quello che possono dare Mancini e Politano lo so bene. Lui ha risposto in maniera perfetta spiegando di essere sempre pronto per la Nazionale, questo mi riempie il cuore e fa vedere la sua qualità. Lo stesso El Shaarawy l’ho lasciato a casa, ma so benissimo le sue qualità”.

Luciano Spalletti ha poi sottolineato l’importanza di queste due partite:

“Dobbiamo andare a rendere merito a 20 milioni di persone che ci aspettano in America e ci vogliono vedere, riceveremo l’abbraccio dei nostri connazionali ai quali dobbiamo tantissime cose. Dal punto di vista tattico stiamo organizzando delle prove, quando sono arrivato sono stato abbastanza rigido e abbiamo tenuto botta anche quando le cose non sono andate bene. Ora abbiamo la possibilità di allargare le nostre conoscenze in queste due partite, useremo un sistema di gioco diverso”.

La possibilità della presenza di Chiellini e Cannavaro nella Nazionale oltre la tournèe:

“Se Chiellini e Cannavaro vogliono venire gli stacchiamo un pezzo e vediamo di inserirlo nei nostri calciatori, magari germoglia. Non è escluso che possano starci vicino anche all’Europeo, io imparo continuamente cose da Buffon. Sono conoscenze che vogliamo continuare a portare con noi, loro come anche altri che non sono stati citati. Gli spiriti dei campioni saranno sempre nel nostro spogliatoio”.

Il chiarimento sulle parole relative ai calciaotri che giocano alla Playstation

Spalletti poi autonomamente parla delle Playstation, dopo che le sue parole dei giorni scorsi avevano fatto molto discutere:

“Non mi interessa nulla della Playstation, ma si deve ritenere corretto che dei professionisti non dormano la notte? A me non me ne frega nulla se uno gioca alla play, fa un’altra cosa o guarda una fiction. A me interessa che ad una certa ora si deve andare a dormire, qualcuno è stato sveglio la notte prima dell’Ucraina e non mi sta bene. Io entro in queste cose che a loro piaccia o no, se una cosa non mi sta bene i calciatori possono stare a casa senza venire in Nazionale. Il gioco può diventare una dipendenza e una dipendenza non va mai bene. I dottori dicono che se si dorme bene si esprime meglio la nostra professione, lo dice la scienza”