Mentre continuano le indagini sulla morte di Giulia Tramontano, la giovane di 29 anni incinta uccisa dal fidanzato, emergono altri elementi contro Alessandro Impagnatiello. La posizione del killer, che ormai da qualche giorno ha confessato l’omicidio, sembra aggravarsi giorno dopo giorno, prova dopo prova, indizio dopo indizio. Non si esclude, per ora, la pista della premeditazione.

Morte di Giulia Tramontano, Pm: “Corpo bruciato elemento per la premeditazione”

L’autopsia compiuta ieri, venerdì 9 giugno 2023, sul cadavere della ragazza – la quale portava in grembo Thiago, che sarebbe dovuto nascere tra due mesi – ha fatto emergere un nuovo e terribile particolare. La giovane è stata uccisa con 37 coltellate. In particolare le prime due sembrano essere state letali per Giulia. Sembra molto probabile che Giulia sia morta dissanguata “in pochi minuti”. Una deduzione che è arrivata dopo aver analizzato quel profondo taglio al collo che le ha reciso carotide, giugulare e trachea.

Sempre nel corso dell’esame svolto dai medici legali che si stanno occupando della morte di Giulia Tramontano, sono risultate evidenti le ustioni sul corpo della 29enne incinta. Queste stesse ustioni inoltre purtroppo hanno reso impossibile per i dottori stabilire con certezza la data della morte.

Questo perché l’uso di materiale infiammabile per tentare di bruciare il corpo della ragazza ha reso estremamente difficile, se non praticamente impossibile, stabilire il momento preciso del decesso. Facendo però riferimento ai vari elementi usciti fuori nel corso delle indagini, è probabile che la giovane sia stata uccisa lo scorso 27 maggio.

La morte di Giulia Tramontano ha sconvolto tutti quanti. L’Italia intera si stringe attorno alla famiglia della vittima, la quale portava in grembo il suo primo bambino. La 29enne – originaria di Sant’Antimo, in provincia di Napoli, ma residente a Senago, Comune alle porte del capoluogo lombardo – conviveva in un appartamento con quello che sarebbe diventato il padre di suo figlio, ma anche il suo assassino.

Impagnatiello ha tolto la vita non solo a lei, la donna che diceva di amare, la futura mamma, ma anche al suo futuro figlio. Il suo nome? Thiago. La coppia aveva deciso di chiamarlo così. Domani, domenica 11 giugno 2023, si terranno i funerali non solo di Giulia, ma anche del bimbo che sarebbe dovuto nascere tra due mesi.

L’opinione dei Pm

Secondo le indagini dei carabinieri del Nucleo investigativo di Milano e della Compagnia di Rho, coordinate dall’aggiunto Letizia Mannella e dal pm Alessia Menegazzo, inoltre, il killer di Giulia Impagnatiello avrebbe cercato in ogni modo di “alterare la scena del crimine“, inscenando una fuga della giovane dalla casa in cui abitavano.

Inoltre aver tentato di bruciare il corpo della fidanzata e aver quindi reso impossibile la datazione della morte potrebbe essere un segnale che il killer potrebbe avere pianificato nei giorni precedenti la morte di Giulia Tramontano. Si segue dunque anche la pista della premeditazione.

Tra le altre cose, sono emerse due digitazioni sospette che Alessandro Impagnatiello avrebbe compiuto. Esse risalgono al 26 maggio, giorno in cui la 29enne è scomparsa. Il suo compagno avrebbe cercato sul web come “disconnettere dispositivi whatsapp web” e “whatsapp web come uscire”.

Un murales a Senago per Giulia e Thiago

In questi giorni, nel luogo in cui è stato lasciato il corpo di Giulia, sta nascendo un murales in onore delle due vittime di questa brutta tragedia. L’opera in particolare ritrae la ragazza com’era in vita e come sarebbe stata tra pochi mesi, con il suo amato bambino tra le braccia. Sopra ci sono anche i loro nomi.

Lì, in via Monte Rosa, dove il cadavere è stato ritrovato, ci sono ancora tantissime lettere, messaggi, biglietti, dediche e fiori per la giovane donna uccisa dal fidanzato Alessandro Impagnatiello.