Dati che faranno sicuramente piacere a coloro che affermano che i giudici non sono liberi e indipendeti. Vecchio tema caro alla politica, soprattitto a quei partiti o a quei leader che finiscono a torto o a ragione nelle inchieste giudiziarie italiane. La Commissione europea, ha infatti pubblicato un documento che offre una fotografia annuale, attraverso dati statistici, sull’efficienza, la qualità e l’indipendenza dei sistemi giudiziari degli Stati membri dell’Ue. L’opinione pubblica italiana esprime quindi nell’analisi, la percezione di una mancanza di indipendenza dei giudici. Per il 28,5% dei cittadini, lo status e la posizione dei giudici non garantirebbe la loro indipendenza; ci sarebbero quindi dei fattori che andrebbero a minare la loro libertà. Per gli italiani sono le interferenze o le pressioni da parte di interessi economici o altri interessi specifici, oppure le interferenze o le pressioni da parte di governo e politici.

Giustizia e indipendenza

Giustizia e indipendenza, sono due termini che debbono obbligatoriamente stare insieme. Nel nostro paese il confronto su questo tema risente delle conflittualità sempre presenti tra politica e magistratura. Ma questo sondaggio di Eurobarometro, sorprende nella misura in cui si coglie dati alla mano che l’opinione pubblica in Italia ha una percezione più negativa che positiva dell’indipendenza dei tribunali e dei giudici. Solo una percentuale esigua, il 2% degli intervistati, dà una valutazione molto positiva; il 37% abbastanza positiva; il 33% abbastanza negativa; il 16% molto negativa.

Tra i cittadini italiani interpellati ci sono anche gli imprenditori. Sappiamo bene che il tema giustizia non incide solo a livello giudiziario, ma anche economico. Anche nel settore imprenditoriale valutazione negativa supera quella positiva. Constatiamo grazie a questo studio europeo che gli imprenditori italiani considerano l’efficacia della protezione degli investimenti da parte della legge e dei tribunali in maniera positiva il 10% degli intervistati, abbastanza positiva il 48%, abbastanza sfiduciato il 22% e molto sfiduciato il 17%.

Imprenditori e giustizia

Gli imprenditori hanno questa percezione di scarsa efficacia della protezione degli investimenti, in quanto, da loro punto di vista lo status e la posizione dei giudici che non garantirebbero a sufficienza la loro indipendenza, poi seguono come per i cittadini anche le interferenze o le pressioni da parte di interessi economici o altri interessi specifici e le interferenze o le pressioni da parte del governo e dei politici.

La lentezza della giustizia civile

Quanto impiega uin cittadino italiano a vedersi riconosciuto un diritto? Tanto tempo e questa non è solo una percezione. La giustizia civile italiana è la seconda più lenta dell’Unione europea, solo la Grecia fa peggio. Basti pensare, sempre secondo dati ufficiali, che abbiamo un’attesa media di circa 550 giorni per ottenere una decisione di primo grado, 800 giorni per l’appello e si arriva 1.000 giorni per l’ultima istanza. Lo studio anche in questo caso è stato realizzato dall’Eu Justice Scoreboard 2023, un rapporto annuale che non deve far felici nessuno in Italia nenache coloro che gridano contro la magistratura accusandoli di non essere liberi nelle proprie decisioni. Anche perchè come sempre alla fine,