Accadde oggi, 8 giugno 1976: il primo omicidio delle Brigate Rosse. La vittima fu Francesco Coco nato a Terralba in Sardegna il 12 dicembre 1908. Procuratore generale presso la Corte d’Appello di Genova, durante il sequestro del magistrato Mario Sossi nella primavera 1974 sempre a opera delle BR, Coco rifiutò la trattativa per la liberazione dell’ostaggio. Francesco Coco (nella foto) lasciò moglie e tre figli piccoli.

Accadde oggi, 8 giugno 1976: il primo omicidio delle Brigate Rosse

Per vendetta, le Brigate Rosse l’8 giugno di 47 anni fa organizzarono un sanguinoso attentato a Genova contro il magistrato e la sua scorta formata da due uomini delle forze dell’ordine. Francesco Coco e i due agenti furono uccisi e l’agguato venne rivendicato anche dai brigatisti detenuti a Torino dove era in corso il processo al cosiddetto “nucleo storico” delle BR. Come detto Coco fu assassinato perché si oppose al rilascio degli otto detenuti ex-militanti del Gruppo XXII Ottobre come chiesto dai terroristi per la liberazione del giudice e amico Mario Sossi che era stato rapito.

L’opposizione di Francesco Coco alla liberazione dei brigatisti

La Corte d’Appello, presumibilmente d’accordo con lo stesso magistrato Francesco Coco, dispose per il rilascio dei detenuti a condizione della “stabilita incolumità del giudice Sossi”. Invece, Francesco Coco, una volta verificata la liberazione del collega Sossi, impugnò in Cassazione la decisione di liberazione dei brigatisti impedendone il rilascio. Ma con questa decisione Coco firmò la sua condanna a morte. La notte prima di proporre ricorso in Cassazione ricevette la telefonata dell’allora Presidente della Repubblica, Leone, il quale non ebbe neanche l’occasione di sollecitare tale presa di posizione dato che il giudice Francesco Coco immediatamente gli disse: “Farò il mio dovere sino in fondo”.

L’attentato al Procuratore di Genova

Genova: sono le ore 13:30 dell’8 giugno 1976. Scatta l’agguato brigatista. Le BR aprono il fuoco a colpi di rivoltella e mitraglietta Skorpion nei pressi dell’abitazione del magistrato in Salita Santa Brigida, una traversa della centralissima via Balbi a pochi metri dall’Università e dalla stazione ferroviaria di Genova Piazza Principe. Sotto i colpi delle BR, oltre al giudice Francesco Coco, muoiono anche i suoi due uomini di scorta: il brigadiere di polizia Giovanni Saponara che camminava al fianco del magistrato e l’appuntato dei carabinieri Antioco Deiana, che era in sosta sulla Fiat 132 di servizio. Il 9 giugno al processo di Torino alcuni militanti delle Brigate Rosse, tra cui Prospero Gallinari e Renato Curcio, rivendicarono l’omicidio del Procuratore Generale. Un episodio degli anni di piombo ancora oggi pieno di lati oscuri.

La storia su Radio Cusano Campus e Cusano Italia TV. “La Storia Oscura”, dal lunedì al venerdì on air sulla radio dell’Università Niccolò Cusano dalle 13 alle 15. “A Spasso nel Tempo”, in onda sul canale 264 del digitale terrestre alle 20.30 del martedi.