ADI per Rdc, quando parte? La nuova misura nazionale di contrasto alla povertà e alla fragilità sociale sostituirà il Reddito di cittadinanza? Il governo Meloni non ha indugiato sul Rdc, né ratificato le regole che portano all’abolizione del sussidio.

Tutt’altro, ha introdotto la misura che sostituirà il Reddito di cittadinanza, permettendo ai disoccupati di ottenere un sussidio mirato alla ricollocazione nel mondo del lavoro.

Questa nuova misura contribuirebbe alla crescita del Paese. Infatti, viene introdotto l’Assegno di inclusione per le famiglie che soddisfano i requisiti, affiancato dal Supporto per la formazione e il lavoro, incluso per gli over 67 ai quali spetterebbe un assegno come ex pensione di cittadinanza. Analizziamo nel dettaglio le principali caratteristiche della misura che sostituirà il Reddito di cittadinanza.  

ADI per Rdc: da quando parte?

Non ci sono ostacoli allavvio dell’Assegno di inclusione. Infatti, i fruitori dell’Rdc “occupabili” al lavoro non saranno lasciati soli. Anzi, per loro è stato studiato il progetto di Supporto per la formazione e il lavoro.

Il Reddito di cittadinanza, a partire dal 2024, non sarà sostituito da una misura, ma bensì da due. Infatti, i beneficiari del sussidio per accedere a queste misure vengono divisi in:

  • fruitori occupabili al lavoro: persone che, per l’età anagrafica, possono svolgere un’attività lavorativa;
  • beneficiari non occupabili al lavoro: minori, disabili e anziani che non possono essere inseriti in un contesto lavorativo.

La riforma del Reddito di cittadinanza, da un punto di vista economico, rimane un veicolo di sostegno per due categorie.

Per questo, viene garantito un contributo economico a coloro che non sono occupabili, mentre si avviano i percorsi formativi specifici finalizzati al reinserimento nel mondo del lavoro per coloro che risultano occupabili al lavoro.

Esistono delle nuove misure regionali per sostenere le famiglie che non soddisfano i requisiti per l’accesso all’Assegno di inclusione

 Cosa si deve fare per avere l’Assegno di inclusione?

L’accesso alla nuova misura nazionale è aperto a tutti i cittadini italiani o europei o con permesso di soggiorno, con residenza su suolo nazionale da almeno 5 anni.

Non sono ammessi coloro sottoposti a misure cautelari o su cui pendono sentenze definitive di condanna nell’ultimo decennio precedente alla data di presentazione della richiesta all’Assegno di inclusione.  

L’erogazione del beneficio è subordinata dalla presenza di diversi requisiti.

In breve, è necessario che la condizione economica sia rapportata a un reddito ISEE non superiore a 9.360 euro, oltre al limite del reddito familiare inferiore a 6.000 euro annui e al patrimonio immobiliare non superiore a 30.000 euro, incluse altri requisiti disposti dalla legge.

Importo e bonus affitto

L’importo del contributo economico non può essere inferiore a 480 euro, variabile in base alle diverse condizioni.

I beneficiari otterranno un importo massimo pari a 6.000 euro all’anno fino a 7.560 euro, a condizione che siano rispettati i requisiti previsti per le persone non occupabili.

È previsto un bonus aggiuntivo pari a  280 euro mensili per coloro che versano l’affitto.

L’Assegno di inclusione viene riconosciuto per un periodo di 18 mesi, con possibilità di rinnovo per successivi 12 mesi.

Supporto per la formazione e il lavoro

La misura dedicata a coloro che rientrano nelle categorie “occupabili”, a condizione che sia presente un disagio economico, permette di ricevere un importo mensile pari a 350 euro.

Questa misura permetterà a coloro che hanno un’età compresa da 18 a 59 anni di ottenere un sostegno economico, se soddisfano i requisiti di normativi, incluso un reddito fino a 6.000 euro annui.

Assegno di inclusione per Reddito di cittadinanza: in vigore da quando?

Per ora, e fino al 31 dicembre 2023, resta attivo il Reddito di cittadinanza. La nuova misura sarà messa a regime a partire dal 1° gennaio 2024. La domanda di ammissione al beneficio potrà essere presentata secondo le modalità previste dall’Ente nazionale di previdenza sociale.

Il Supporto per la formazione e il lavoro sarà istituito a settembre 2023.

Il beneficiario dovrà inviare una richiesta di adesione al servizio in via telematica e dovrà rilasciare la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro e l’autorizzazione alla gestione dei dati presso i Centri per l’impiego, alle agenzie per il lavoro e agli enti autorizzati all’attività di intermediazione ai servizi per il lavoro.

.