Nessuno sconto per le Ong impegnate nei soccorsi in mare. La Guardia Costiera ha deciso di attuare un blocco amministrativo a tempo indeterminato per le due navi ‘Sea eye 4’ e per ‘Mare Go‘, colpevoli di aver violato gli ultimi provvedimenti del governo sul soccorso e sbarco dei migranti.

Divieto di salvataggio doppio, e obbligo di porto di sbarco obbligatorio

Sapevamo che primo o poi sarebbero arrivati i blocchi, il nuovo regolamento ha inasprito le regole e infatti prevede l’impossibilità di effettuare due salvataggi di fila prima di tornare al porto. Questo è il caso della ‘Sea eye 4’ impegnata nei giorni scorsi in due diversi salvataggi. Ormeggiata e oggi, 2 giugno, bloccata nel porto di Ortona dopo che era attraccata con 49 migranti a bordo.

Negli ultimi giorni sono stati diversi i soccorsi nel mediterraneo, in questo caso i naufraghi erano stati soccorsi in due diversi episodi. La ‘Sea eye 4’ li aveva soccorsi su due diverse imbarcazioni: una prima volta 17 persone nella Sar libica, e poi, 32 persone nella Sar italiana. Pratica questa vietata dalle nuove disposizioni impartite da Roma che indicavano di raggiungere “nel più breve tempo possibile” il porto assegnato. In direzione di questi ultimi, precisa la nota, si stava già dirigendo in soccorso una motovedetta Sar della Guardia Costiera italiana.

Il caso di ‘Mare Go’ per quanto può sembrare più semplice nei fatti, appare ancora più incomprensibile nella sostanza, la nave infatti dopo aver eseguito il soccorso di 37 migranti, questa notte era giunta nel porto di Lampedusa, “contravvenendo all’impartita disposizione di dirigersi al porto di Trapani, individuato quale porto di sbarco dei migranti dal Ministero dell’Interno”.

Riguardo invece ai tempi di durata dei blocchi delle due navi, non ci sono comunicazioni ufficiali da parte del Ministero delle infrastrutture a cui fa capo la Guardia Costiera. Le ong via social parlano di almeno venti giorni di stop per le due navi soccorso.