Stop da parte di Firenze agli affitti brevi nel centro storico: il Comune vieta, in maniera non retroattiva, di utilizzare immobili con destinazione residenziale per affitti turistici di breve durata. Nel mirino dell’amministrazione, in particolare, quei contratti tipici delle piattaforme come Airbnb e similari. Il provvedimento vale per tutta l’area Unesco del centro storico.

L’annuncio arriva direttamente dal sindaco del capoluogo toscano Dario Nardella. Per l’occasione, il primo cittadino varerà una delibera di giunta per introdurre la modifica nel Piano operativo comunale. L’obiettivo del sindaco è quello di favorire il ritorno dei residenti nel centro storico fiorentino. Tra le agevolazioni per chi possiede una seconda casa nel centro storico, la possibilità di non pagare l’Imu per tre anni qualora la casa venga affittata a famiglie nel lungo periodo.

Firenze vieta affitti brevi, Nardella: “Dopo i due anni di Covid crescita dell’overtourism”

La proposta di Nardella, del tutto originale, va a fare da tappabuchi alla prima bozza della legge sugli affitti brevi elaborata dal governo, che il sindaco fiorentino considera “inefficace“.

Siamo disponibili a collaborare per strumenti più efficaci, e rilanciamo la norma Venezia. Non capiamo perché di fronte a un’emergenza del genere non si voglia estendere la norma Venezia a tutte le città d’arte che hanno patrimonio Unesco e caratteristiche assimilabili. La bozza del governo non contiene nessuno strumento utile ed efficace ad affrontare il problema della residenzialità nelle città, del caro affitti, e dell’impatto dei flussi turistici sul mercato immobiliare.

Proprio il caro affitti è una tematica particolarmente cara al sindaco di Firenze, che considera quella in corso “un’emergenza sociale“, che il governo dovrebbe trattare “come la prima delle questioni“.

L’emergenza abitativa è diventata un’emergenza nazionale, in cima all’agenda di molte città del nostro Paese, acuita dai 2 anni di Covid che hanno determinato un duplice effetto: un ampliamento della fascia delle famiglie in grandi difficoltà economiche e dall’altro lato la crescita dell’overtourism che ha preso tutti in contropiede con l’alterazione del mercato degli affitti e delle compravendite.

Secondo Nardella, l’unico punto positivo contenuto nella bozza è legato alla “presenza di un sistema di censimento”. Nel mirino dell’ex deputato del Pd anche il limite minimo di due giorni per l’affitto. Una restrizione considerata “inutile” in una città dove “la permanenza media dei turisti è di 2,9 notti”. Per i trasgressori, poi, “c’è la nullità del contratto, ma non c’è nessuna sanzione pecuniaria”.