Il Siviglia batte la Roma e vince l’Europa League ai calci di rigore dopo una partita combattuta fino all’ultimo secondo. Al termine del match, nel parcheggio della Puskàs Arena di Budapest, prima di salire sul pullman che porta la squadra in aeroporto, per tornare a casa, Mourinho si scaglia contro l’arbitro Taylor. Il tecnico portoghese è una furia, il designatore UEFA Rosetti cerca di calmarlo senza successo.

Mourinho contro l’arbitro Taylor

“Fucking disgrace man, fucking disgrace man” continua a ripetere Mourinho rivolgendosi all’arbitro della finale di Europa League. La Roma ha appena perso ai calci di rigore contro il Siviglia, il tecnico portoghese è visibilmente triste e deluso. La partita è finita ormai da un po’, il tempo delle premiazioni e delle interviste fatte a caldo. L’allenatore della Roma è furente quando si presenta ai microfoni della stampa presente a Budapest e lo è ancora di più poco prima di andare via. Il contatto, seppure a debita distanza, avviene nel parcheggio della Puskàs Arena. Lo Special One sta aspettando di salire sul pullman che riporta i giallorossi in aeroporto per tornare nella capitale. Speravano di poter rientrare con la Coppa, così invece non è stato e la rabbia è tanta.

Insulti, parolacce e l’accusa chiara e diretta: secondo Mourinho, il direttore di gara Taylor e tutti i suoi collaboratori, hanno arbitrato a senso unico, volendo intenzionalmente favorire il Siviglia durante la finale contro la Roma. Un’accusa mossa anche nel corso della conferenza stampa a riportata anche in faccia ai diretti interessati. “Anche Rosetti è stato capace di dire che non è” si sente ancora nel video che riprende lo sfogo di Mourinho. Il mister si riferisce al calcio di rigore concesso al Siviglia e poi annullato con la review al Var. “Non hanno vergogna nella faccia” prosegue il tecnico giallorosso che è una furia.

La Roma recrimina per due rigori

L’aria è tesa, la rabbia è tanta. La Roma aveva assaporato la possibilità di farcela. Il gol di Dybala al 35’ minuto aveva acceso le speranze giallorosse e i quasi venticinquemila tifosi romanisti presenti a Budapest. L’autogol di Mancini nella ripresa aveva invece spaventato, ma poi la Roma ha tenuto bene fino al termine dei minuti regolamentari di gioco provando a tornare in vantaggio, fino all’ultimo, anche durante i tempi supplementari. Non si è mai data per vinta la squadra di Mourinho, neanche quando la stanchezza nelle gambe dei giocatori era palpabile. I rigori però sono un terno al lotto, e il Siviglia li ha battuti meglio, con maggior precisione e freddezza portando a casa la sesta Coppa europea.

Prima sconfitta invece in una finale europea per il tecnico della Roma, che però non ci sta. Avrebbe voluto ovviamente vincerla, o quanto meno perderla in maniera diversa. E invece gli episodi di cui recriminare, secondo Mourinho sono troppi. Una gestione arbitrale che non è piaciuta, dall’inizio alla fine. Ma gli episodi principali a cui lo Special One fa riferimento sono due e riguardano due calci di rigore. Il primo è quello concesso al 77° minuto da Taylor al Siviglia. Ocampos si lascia cadere in area dopo un contatto con Ibanez, che però sfiora prima il pallone, e il direttore di gara indica il dischetto. Necessario l’intervento del Var per annullare il penalty. Il secondo invece è quello che la Roma richiede a gran voce all’82° minuto per un tocco di mano di Fernando su cross di Spinazzola. Ma per l’arbitro inglese non c’è nulla, fa segno che il braccio è attaccato al corpo e in questo caso il Var non interviene. Nessuna review e decisione confermata per la rabbia dei giallorossi.