Nuovi risvolti nella tragedia di domenica 28 maggio, quando è stato trovato il corpo di un bimbo, annegato in una piscina a Centocelle, Roma. In questa triste vicenda due cose sono sicure al momento: la morte del piccolo Adam e le accuse reciproche tra il centro sportivo e i genitori del bimbo.

Roma, bimbo annegato a Centocelle. Le accuse del padre

Il padre del piccolo, che quella maledetta domenica era rimasto a lavoro, taglia corto e accusa il centro: “La barriera attorno alla vasca si poteva alzare e mio figlio è riuscito a passarci sotto“. Ha detto al Corriere della Sera, lasciando intendere una mancanza nella messa in sicurezza della piscina. Proprio su questo i Carabinieri della compagnia Casilina indagheranno, dopo aver posto sotto sequestro la vasca.

Ma dal centro sportivo parlano invece di bambini, invitati alla festa, che scorrazzavano per tutto l’Usd Centocelle. Invadendo, a volte, anche i campi di calcio e di padel e obbligando, quindi, le persone a interrompere la loro partita e riportare i piccoli nella sala dove si trovavano gli adulti. E così raccontano:

“I bambini correvano dappertutto, entravano nei campi da padel, interrompevano le partite. Nessuno li controllava, gli stessi giocatori li riportavano ai genitori che non si interessavano di loro. Li abbiamo anche avvertiti che avremmo dovuto interrompere la loro festa se non si fossero adoperati per contenere i piccoli. Ma nessuno poteva immaginare che sarebbe finita con una tragedia: è stato tutto ripreso dalle telecamere di sicurezza. Abbiamo consegnato le immagini ai carabinieri”

Secondo i filmati delle telecamere di sicurezza, il corpo del piccolo sarebbe stato ritrovato 40 minuti dopo essere caduto in acqua. Un lasso di tempo dovuto al fatto che la madre e gli altri adulti hanno cercato il piccolo, quando ormai non si trovava più, nei campi sportivi. Dove poco prima si era diretto anche insieme ad altri piccoli. La procura ha aperto un fascicolo. Al momento non ci sono indagati, ma le indagini con tutta probabilità cercheranno di capire se ci sia stata una eventuale responsabilità degli adulti o un’eventuale mancanza della messa in sicurezza della piscina.

La precisazione del Centro Usd Centocelle

L’articolo in oggetto, notiziando dello sciagurato evento del 28.5.2023 che ha coinvolto il piccolo Adamo Malik, cerca di ricostruire le dinamiche della tragedia riportando che il bambino, riuscito a passare sotto la barriera intorno alla vasca, è caduto nella piscina. La pubblicazione in esame restituisce un quadro impreciso della tragica vicenda, ricostruita dal padre del piccolo, non presente alla festa. La piscina, che non era stata messa a disposizione dei partecipanti alla serata, era sicura, chiusa e separata dal resto del complesso da reti di recinzione; il bambino, purtroppo lasciato incustodito, si è introdotto nella zona piscina forzando la rete di recinzione e si è volontariamente tuffato in acqua (anziché cadervi accidentalmente), da cui purtroppo non è riuscito a venir fuori. Quanto sopra emergerebbe dai filmati delle telecamere di sicurezza dell’impianto sportivo, già messi a disposizione della Magistratura“.