Sorprendente papa Francesco: venerdì aveva cancellato tutte le udienze per uno stato febbrile, e ieri pomeriggio, si è recato a Saxa Rubra per partecipare a una puntata del programma televisivo della Cei (la Conferenza episcopale Italiana) “A Sua Immagine”. La prima volta per un pontefice!

Papa Francesco in Rai, intervista nel proramma “A sua immagine”

Francesco è arrivato con la consueta 500 bianca familiare, suscitando una grande emozione nel Centro Rai, tra i dipendenti, ma anche ai piani alti di Viale Mazzini. L’intervista con la conduttrice del programma, Lorena Bianchetti, era in agenda a marzo ma poi fu rinviata perché il papa era stato ricoverato al Gemelli per una polmonite, e verrà trasmessa il 4 giugno.

“Con la pace si guadagna poco, ma si guadagna sempre. Con la guerra si perde tutto”, ha detto ai presenti Francesco, citando il radiomessaggio dell’agosto del 1939 di Pio XII. Questa visita è valsa anche a tranquillizzare tutti sullo stato di salute di Bergoglio.

“Il papa era stanco – ha dichiarato il Segretario di Stato, Pietro Parolingiovedì ha avuto una giornata molto intensa, e nell’incontro con i giovani di “Scholas Occurrentes” ha voluto salutarli tutti, e a un certo punto la resistenza viene meno”.

La missione di pace

Intanto, si registra una novità positiva e non scontata nella missione di pace che il Vaticano sta portando avanti praticamente dall’invasione russa dell’Ucraina. Il ministro degli Esteri russo, Lavrov ha infatti valutato come “positiva” la missione avviata dal papa e dalla Segreteria di Stato. Il cardinale Parolin, pur chiarendo come non sia ancora prevista una data per la missione, ha accolto con favore la disponibilità di Mosca. Ma il porporato ha tenuto a precisare che: ”La missione vaticana ha uno scopo non immediato di mediazione, ma di creare un clima, aiutare cioè ad andare verso una soluzione di pace”. Con l’azione diplomatica vaticana, si intrecciano in questi giorni anche quella cinese, con l’inviato di Xi Jinping per gli Affari eurasiatici, Li Hui, che ha incontrato per 90 minuti il ministro degli Esteri russo Lavrov, ma la cui missione non convince né Kiev né gli alleati occidentali; e quella annunciata dal Presidente brasiliano Lula da Silva, che ne ha parlato al telefono con Putin, ottenendo la disponibilità (almeno a parole) di Mosca al dialogo sull’Ucraina. Intanto, il cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e Presidente della Conferenza episcopale Italiana, incaricato dal papa a recarsi sia a Mosca che a Kiev, ha cominciato a tessere la sua tela, nel silenzio più assoluto, e in tante direzioni: sia verso i mondi religiosi, in particolare l’ortodossia russa e quella ucraina, sia verso le Istituzioni politiche e civili, non soltanto quelle russe e ucraine, ma anche quelle di tutti i Paesi coinvolti in qualche modo nella guerra. Base di partenza e punto di forza è l’importante mediazione umanitaria vaticana, che non è mai mancata in questi 15 mesi, soprattutto per quanto riguarda la promessa fatta da Francesco a Zelensky di cercare di riportare a casa i 16 mila ragazzi ucraini deportati da Putin.

Raffaele Luise per la Rubrica VaticanoMondo