Il film Dalíland, diretto dalla regista Mary Harron (American Psycho) e con il Premio Oscar Ben Kingsley, è incentrato sulla storia di Salvador Dalì e in uscita nelle sale italiane dal 25 maggio. Pedro Armocida, Vicepresidente Sindacato Critici Cinematografici Italiani lo ha visto in anteprima: La particolarità del film è che si tratta di un Dalì 70enne, è ancora genio, ma c’è meno sregolatezza. Il film tratta un Dalì intento a pensare al suo futuro. Un film che mostra i lati belli ma anche inquietanti dell’artista, perché l’escamotage narrativo è quello di un giovane inesperto che inizia a lavorare nelle galleria d’arte e conosce l’artista, che lo introduce nel suo mondo”.

Dalíland, nel film anche il rapporto dell’artista con il mondo femminile

Dalíland, nel film anche il rapporto dell’artista Dalì con il mondo femminile. La pellicola mostra un Dalì diviso e accompagnato da due donne, sua moglie Gala e Amanda Lear. Gala, il film su questo è molto preciso, costringe Dalì a dipingere per vendere quadri per mantenere lo stile di vita a New York e per tenere in piedi il bilancio familiare” spiega Armocida, che sottolinea però anche l’importanza per la produzione artistica di Dalì: “Lei è stata fondamentale e lo ha sempre indirizzato nella sua carriera. Una figura antagonista che però non viene mai messa in discussione. Consigliamo il film, che inizia con una vera intervista in cui si capisce il suo essere personaggio mediatico e contemporaneo, questo mondo che ha cavalcato. Il logo dei chupa chups lo aveva disegnato lui per esempio”.

Arte al botteghino

Poi sull’arte al cinema, commenta: “L’arte al cinema funziona, non ci sono Blockbuster sui biopic degli artisti, Il nome dell’artista ha un gran valore di traino, penso al caso di Frida Kahlo“. Il riferimento è alla pellicola diretta da Julie Taymor e incentrato sulla vita privata della grande pittrice messicana Frida Kahlo, interpretata dall’attrice messicana Salma Hayek. Secondo Armocida Frida non è però l’unico esempio fortunato di commistione tra biografie degli artisti e cinema: “È molto bello anche il film su Vermeer, La ragazza con l’orecchino di perla, ma sono stati fatti film biografici su moltissimi artisti. Sicuramente il nome dell’artista traina molto, negli ultimi anni anche due film italiani: “Volevo nascondermi” su Ligabue e “L’ombra di Caravaggio” su Caravaggio, che mi ha molto interessato“.