L’amarezza per la retrocessione del Benevento e la rabbia per un sistema calcio che porta ad un aumento smisurato dei costi senza che i ricavi seguano lo stesso andamento. Si sfoga Oreste Vigorito, presidente del club campano, che dopo due promozioni in Serie A dovrà ricostruire la squadra giallorossa che il prossimo anno ripartirà dalla Serie C. Una stagione disastrosa con quattro cambi di allenatore che non sono riusciti a dare continuità di risultati ad un organico che puntava a lottare per un posto ai play off e chiude invece in ultima posizione. Il patron campano ha già annunciato di non voler cedere la società ed è pronto a ripartire ma di fronte troverà enormi difficoltà di gestione economica e tecnica con una rosa completamente da rinnovare.

Retrocessione Benevento, lo sfogo di Vigorito

La stagione dei campani si è chiusa con la sconfitta per 3-0 a Perugia. La retrocessione per il Benevento era un verdetto già noto e ora si raccolgono le macerie di un’annata drammatica per tentare l’immediata risalita dalla Serie C. Il Presidente Vigorito, intervistato da Umbria Tv, si schiera in prima linea senza sottrarsi da responsabilità:

Come Presidente del Benevento mi sento di chiedere scusa ai nostri tifosi ma anche agli altri per gli spettacoli che abbiamo mandato in scena quest’anno che non erano degni di una squadra di serie B. Siamo retrocessi e tra l’altro anche all’ultimo posto ma perché non ce n’era un altro più sotto perché altrimenti l’avremmo preso noi, lo meritiamo con tutta l’anima. Per quanto riguarda il Benevento, ci tengo a dirlo, non merita la una retrocessione ma dovrebbe retrocedere 2 volte per il campionato che ha fatto quest’anno dovrebbero mandarci nei dilettanti perché tutta la società, tutta la squadra tutti quelli che si sono avvicendati meriterebbero una doppia retrocessione compreso il Presidente. Il Presidente è ripartito, ma solo perché una delle mie qualità migliori è quella che difficilmente non riparto perché voglio riparare agli errori che ho fatto

Uno dei problemi che evidenza Oreste Vigorito è proprio la gestione economica della Serie B che ha un aumento vertiginoso dei costi negli ultimi anni rispetto ai ricavi. Il patron dei campani accusa la mancata riforma dei campionati e le tante proprietà straniere che stanno viziando i conti dei club:

Oggi una squadra di serie B se vuole competere per la promozione o fare un campionato tranquillo deve disporre un aumento del 40/50% rispetto a quello che si spendeva una volta. La mia squadra, questa squadra che è finita dietro al Perugia di Santopadre è costata 21 milioni di euro anche se poi non è sempre una questione di soldi ma anche di tante coincidenze che riguardano l’aspetto tecnico, sanitario, il sistema, gli errori umani fatti da tutti, dai calciatori fino ad arrivare ai Presidenti che sono i primi responsabili anche se non facciamo le formazioni ma che non diciamo neanche niente quando non ci piacciono.

Molte squadre di B hanno difficoltà l’abbiamo detto anche nell’ultimo consiglio di Lega di B di cui sono vice presidente. Spero che presto siano fatte quelle famose riforme di cui si parla ma che poi stentano a partire. L’investitore straniero investe in un mondo dove ci sono regole di 50 anni fa e non vincono perché hanno più soldi perché ricordo anche i Moratti che spendevano soldi e non vincevano, il problema sono le regole del gioco. Non si può partecipare a campionati dove le regole non sono applicate alla stessa maniera per tutti quanti. Ci sono degli argomenti che conoscete tutti e sono sotto gli occhi di tutti e che non fanno bene al calcio italiano

Fra i Presidenti penalizzati ci sarebbe anche il patron del Perugia, retrocesso anche il club umbro in Serie C, Massimiliano Santopadre con cui è legato da uno stretto rapporto di amicizia e professionale:

Santopadre è stato nostro sponsor tecnico per tre anni, è una persona che dal punto di vista imprenditoriale stimo ed apprezzo. Nel calcio lo considero un presidente estremamente competente capace di individuare giovani per poi portarli alla ribalta cercando anche di far quadrare i bilanci, dove in Italia oggi è una cosa molto difficile. Santopadre come altri presidenti è vittima di questa internazionalizzazione del calcio. Se continuiamo ad avere avversari così nel calcio con fondi sovrani, fondi internazionali, miliardari americani, cinesi e indonesiani in un passaggio epocale per il calcio italiano per i Presidenti come Santopadre che fanno di tutto per valorizzare il brand italiano diventa difficile avere un futuro. Se questo sistema Italia non scende in difesa del marchio Italia, certi presidente scompariranno