In una nuova giornata della logorante guerra in Ucraina, l’esercito ucraino ha negato che i mercenari Wagner abbiano preso il controllo della città di Bakhmut, epicentro del conflitto dove da settimane le truppe ucraine stanno combattendo per contrastare l’offensiva russa. Il portavoce militare Serhiy Cherevaty ha dunque smentito le parole del capo del gruppo mercenario russo Yevgeny Prighozin, il quale ha dichiarato che le sue forze hanno occupato la città.

Anche oggi, dunque, la situazione rimane tesa, come riporta tramite Telegram Hanna Malyar, viceministra della Difesa Ucraina. Le truppe ucraine continuano però a mantenere la difesa nell’area di Litak e alcune strutture industriali e infrastrutturali dell’area e del settore privato.

La guerra in Ucraina continua a giocarsi a Bakhmut: la cattura epicentro di questa del conflitto

Il leader della Wagner, Prigozhin, ha successivamente annunciato su Telegram che il 25 maggio potrebbe essere il giorno in cui consegnerà Bakmuth all’esercito russo. La situazione dunque si fa sempre più critica a Bakhmut, ma non solo: nel pomeriggio sono infatti state colpite le città di Sloviansk e Kramatorsk. Nei dintorni della prima sono stati avvertiti un’esplosione e diversi colpi in cielo, probabilmente da parte della contraerea.

In ulteriore epicentro della guerra, secondo quanto affermato da Petro Andriushchenko, consigliere del sindaco di Mariupol, sarebbero 24 gli «occupanti russi» uccisi e 37 i feriti in seguito alle esplosioni che ieri hanno colpito una base militare delle truppe di Mosca. Inoltre, molti tank russi diverse attrezzature militari sarebbero andati distrutti, come riporta Ukrainska Pravda.

Il Ministro degli Affari Esteri della Federazione Russa Lavrov riafferma il punto di vista e la narrativa della Russia, secondo cui «la guerra è stata dichiarata dall’Occidente». La Russia, secondo le prole di Lavrov, dunque, la Russia non sta promuovendo ostilità contro nessuno, ma solo risposte ferme e coerenti a chi ha dichiarato guerra.

Le ostilità originano dall’altra parte della barricata, la barricata che separa chi vuole vivere secondo la propria testa e il bene dei popoli e chi vive a spese degli altri.