Imu 2023 inquilino o proprietario: manca meno di un mese alla scadenza per effettuare il versamento della prima rata annuale dell’imposta. Il 16 giugno si sta avvicinando e uno tra i molti dubbi ricorrenti riguarda le regole sul pagamento in caso di locazione dell’immobile.

Chi è tenuto a pagare l’Imu? Il proprietario di casa oppure l’inquilino? Andiamo ad analizzare quali sono le istruzioni da seguire, chi è tenuto al versamento dell’imposta, le regole e tutte le novità del 2023.

Imu 2023 inquilino o proprietario, chi deve pagarla?

La scadenza per il pagamento del primo acconto Imu è prossima: la prima rata dell’acconto Imu 2023 deve essere pagata entro il 16 giugno 2023. Con l’avvicinarsi della prima scadenza è bene soffermarsi non solo sulle novità e sulle regole per il 2023, ma anche cercare di chiarire qualche dubbio.

Nel caso delle locazioni, chi è tenuto a pagare l’imposta? Il proprietario che affitta l’immobile oppure l’inquilino? L’Imposta Municipale Unica 2023 è dovuta solo ed esclusivamente dal proprietario.

Le regole, nel corso degli anni, sono cambiate. Con l’abolizione della Tasi e l’introduzione dell’Imu, sono state anche modificate le regole da seguire per gli immobili dati in affitto. Fino a qualche anno fa, più precisamente fino al 2019, l’inquilino doveva pagare una quota di Tasi, che andava dal 10% al 30%. Anche in quel caso, così come oggi, erano previste alcune agevolazioni.

Le regole sono cambiate dal 2020, quando è stata introdotta l’Imposta Municipale Unica. Se prima, con la Tasi, l’imposta veniva spartita tra inquilino e proprietario, oggi non è più così. L’imposta, infatti, è totalmente a carico del proprietario dell’immobile. L’inquilino è totalmente esente dal versamento dell’imposta. La legge, infatti, prevede che l’imposta deve essere pagata dai seguenti soggetti:

  • Il proprietario;
  • Chi gode di un diritto reale sull’immobile (usufrutto, enfiteusi, superficie, abitazione o uso);
  • Il genitore assegnatario della casa familiare;
  • Il concessionario.

Tuttavia, per i locatori sono anche previste alcune agevolazioni, alcuni sconti sull’imposta da pagare. Per gli immobili che sono stati affittati con contratto a canone concordato, l’imposta è ridotta al 75%. Pertanto, è possibile fruire di uno sconto del 25%.

Imu 2023, esenzioni e novità del 2023

Il primo appuntamento con il versamento Imu 2023 è venerdì 16 giugno, quando scadono i termini per pagare l’acconto.
Sulle date, anche per quest’anno, non si sono registrati cambiamenti. L’imposta è dovuta in due soluzioni: acconto e saldo. L’acconto deve essere pagato entro il 16 giugno e il saldo deve essere pagato entro il 16 dicembre. La scadenza, cadendo di sabato, slitta al 18 dicembre.

Per il 2023, la manovra finanziaria ha introdotto alcune novità, in relazione ai casi di esenzione. La Legge di Bilancio ha previsto l’esenzione dal pagamento dell’imposta in caso di occupazione abusiva dell’immobile. Cosa fare per beneficiare dell’esenzione? I proprietari degli immobili devono aver presentato regolare denuncia.

Inoltre, per quest’anno è stata prevista nuovamente l’esenzione per alcuni comuni di Emilia Romagna, Lombardia e Veneto.
Anche se non si tratta di una novità di quest’anno, è bene ricordare quali sono le regole per l’esenzione dal pagamento dell’imposta per i coniugi che hanno residenze diverse. Ricordiamo, infatti, che è stata ripristinata la doppia esenzione: spetta per ciascuna abitazione principale di persone sposate o unite civilmente, sempre rispettando i requisiti della dimora abituale e della residenza anagrafica del possessore dell’immobile.
Naturalmente, ci sono anche altre esenzioni. Tra le novità vi è anche l’esenzione per i fabbricati rurali concessi in comodato ad imprenditori agricoli.

Leggi anche: Immobili in comodato d’uso gratuito, ecco in quali casi spetta lo sconto Imu del 50%