Chiara Colosimo dovrebbe essere la nuova presidente della Commissione parlamentare antimafia. Il suo nome, almeno, è quello chiaramente indicato da Fratelli d’Italia e dalla premier Giorgia Meloni. La proposta di nomina della deputata di Fdi, tuttavia, non convince i partiti di minoranza e non solo. A opporsi sono soprattutto i familiari delle vittime di mafia che, con una lettera pubblica, hanno chiesto una scelta “responsabile e coerente con il ruolo che la Commissione svolge” e la nomina di un esponente che “non abbia evidenti aspetti di incompatibilità con il ruolo”. La Colosimo è accusata, infatti, di essere vicina a Luigi Ciavardini, ex NAR, condannato, tra le altre, per aver preso parte alla strage di Bologna.  

Commissione Antimafia: dalla Meloni nessun dubbio su Chiara Colosimo, ma la polemica non si placa

La nomina di Chiara Colosimo alla presidenza della Commissione parlamentare antimafia continua a suscitare polemiche. A contestare sua nomina, fortemente voluta dalla premier Meloni, sono i famigliari delle vittime di mafia e l’associazione Libera. Il motivo? La presunta vicinanza, denunciata in un servizio di Report, tra la parlamentare di Fratelli d’Italia, fedelissima della Meloni, e Luigi Ciavardini, storico ex esponente dei Nuclei Armati Rivoluzionari. Per chi non avesse familiarità con il nome di Ciavardini, basti ricordare che la giustizia ha condannato in via definitiva l’ex Nar per l’omicidio del poliziotto Francesco Evangelista, per l’assassinio del giudice Mario Amato – che allora indagava sul terrorismo nero nel Lazio – e, soprattutto per la strage di Bologna del 1980.

Non appena l’ipotesi della nomina di Colosimo alla presidenza della Commissione è stata resa pubblica, i familiari delle vittime di mafia – tra gli altri, Salvatore Borsellino e Giovanni Impastato – hanno pubblicato una lettera per chiedere il ripensamento di questa indicazione. Secondo questi, infatti,

“Sono ormai  pubblici i rapporti tra la suddetta deputata di Fratelli d’Italia e il terrorista dell’eversione di destra Luigi Ciavardini. Inoltre, grazie alla trasmissione Report, sono emersi i legami tra Ciavardini, Fioravanti e Mambro e alcune associazioni che, da anni, stanno chiedendo a gran voce l’abolizione del 41-bis e dell’ergastolo ostativo per i reati di mafia e terrorismo”.

È stata proprio la trasmissione di Rai3, infatti, a denunciare, in un’inchiesta denominata “Ombre grigie” i legami tra Colosimo e Ciavardini. La prova della vicinanza tra i due è, per Report, una foto del 2015 che li ritrae insieme in occasione di una raccolta fondi per i detenuti del carcere di Rebibbia. La ricostruzione di Report – per alcuni inconsistente – è stata inoltre fatta propria anche da Lirio Abbate. Secondo il giornalista di Repubblica la Colosimo sarebbe vicinissima all’associazione fondata dall’ex Nar, “Gruppo Idee”, che opera nelle carceri di Rebibbia e Frosinone. Dopo la pubblicazione dell’articolo, la Colosimo ha immediatamente annunciato querela a difesa della sua posizione:

Nonostante le polemiche, tuttavia, la premier Meloni, che ripone piena fiducia nella Colosimo, è intenzionata ad andare avanti. La conferma è arrivata infatti dalla stessa Presidente del Consiglio che, impegnata in Giappone con il G7, ha parlato di “questione di merito e metodo”.

La nomina della Colosimo all’Antimafia dovrebbe avvenire il 23 maggio che, per coincidenza, coincide con l’anniversario della strage di Capaci. L’indicazione della premier dovrà comunque superare il vaglio dello scrutinio a maggioranza assoluta nella bicamerale.