Un giorno di forti emozioni: dopo un anno di detenzione in Russia, assistiamo al ritorno in campo di Brittney Griner sotto la maglia dei Phoenix Mercury. La giocatrice di basket era stata arrestata in seguito al ritrovamento di una piccolissima dose di olio di hashish (secondo lei, semplicemente dimenticata in valigia) e condannata a nove anni di detenzione. La giocatrice è stata rilasciata in seguito a uno scambio con il trafficante Viktor Bout. Si racconta, tra gioia per il presente e preoccupazioni per il futuro: riuscirà a trionfare nuovamente nel basket agonistico?

Brittney Griner, la fine della disavventura

Una dimenticanza fatale: quel goccetto di olio di cannabis ritrovato nella sua valigia dalle autorità russe stava per costarle la carriera e – di fatto – l’intera giovinezza. Episodio strumentalizzato da Mosca in virtù delle crescenti tensioni tra USA e Russia nel corso dell’aggravarsi della crisi ucraina.

La giocatrice di Wbna racconta l’inferno delle detenzione:

Ero letteralmente in una gabbia. Non potevo neanche stare in piedi normalmente. Avevo voglia di sentire il mio inno in piedi e vedere la mia bandiera

Ora, invece, è grata della ritrovata quotidianità, e soprattutto, del potere nuovamente mostrare quanto vale sul campo da basket.

Apprezzo di più tutti i piccoli momenti della vita sportiva. Il domani non è garantito, non sai come sarà. In un certo senso mi sento molto più vecchia.

Ma com’è andato il primo match in libertà? Scopriamolo:

Brittney Griner: il ritorno in campo tra sogni e preoccupazioni

Le Phoenix Mercury hanno affrontato la squadra delle Los Angeles Sparks. Purtroppo, la prima partita della sua nuova vita è una sconfitta: 78-59, nello specifico. Brittney ha messo a segno 18 punti, facendo il suo dovere, ma non è appagata: “Stavolta non ho giocato benissimo, devo ancora migliorare“. Ha giocato solo 25 minuti: il prossimo step è reggere di nuovo un match intero, senza pause.

Non nasconde la preoccupazione per l’anno passato in cella: “Spero di tornare quella di prima“. Tuttavia, per la prima partita, il gioco contava fino a un certo punto. Molto più importante, per fan, staff e compagne, celebrare il ritorno della sorella di campo: presente, allo stadio, anche la vicepresidentessa Kamala Harris.

Griner ne ha approfittato per entrare in contatti con i numerosissimi fan e ammiratori. Oltreché come giocatrice, è famosa anche come esponente di spicco della comunità LBGT e afroamericana.