Via libera dall’Aula della Camera dei Deputati al decreto legge “Bollette”. L’approvazione è arrivata da Montecitorio con con 158 voti a favore, 71 contrari e sei astenuti, tutti appartenenti al Terzo Polo. Il provvedimento era già stato approvato dalla Commissione Finanze e Affari Sociali lo scorso 11 maggio, ma durante la discussione in Aula del 17 maggio il Governo aveva posto la fiducia. Ora il testo passa all’esame del Senato della Repubblica. Sanità, start up, ambiente ed energie rinnovabili: sono tra le principali novità contenute nel decreto che potrebbe essere approvato in via definitiva a breve.

Decreto bollette 2023, tutte le novità per il settore sanitario

Molte sono le novità contenute nel decreto bollette appena approvato dall’Aula della Camera per il settore sanitario, alcune divisive. Il 17 maggio era saltata ad esempio la norma che riguardava la stabilizzazione dei precari degli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) dopo che la Commissione Bilancio si era espressa negativamente sulle coperture. Al contrario, viene confermata l’indennità per i medici specialisti che lavorano in pronto soccorso ed è stata modificata la stretta annunciata sui medici così detti “gettonisti”, liberi professionisti che tamponano le emergenze quando alla struttura sanitaria serve personale aggiuntivo. Il ministro della Salute Orazio Schillaci aveva annunciato interventi per frenare il fenomeno, o quantomeno arginarlo, anche per i pesanti costi che ricadono sulle strutture sanitarie, ma con la modifica intervenuta i contratti potranno continuare. Una norma molto importante per la sicurezza all’interno degli ospedali italiani è poi quella che prevede la possibilità e i fondi per assumere personale di polizia dedicato. Novità anche per i medici in specializzazione, in via sperimentale potranno lavorare presso i pronto soccorso ospedalieri fino a un massimo di 8 ore settimanali.

Il decreto punta anche sulle start-up innovative

Il decreto in conversione porta anche delle importanti novità per quello che concerne il settore delle start-up innovative, categoria per la quale sono stati stanziati 2 milioni di euro da erogare sotto forma di recuperi contributivi. Il provvedimento è destinato a quelle società che operano nei settori nei settori dell’ambiente, delle energie rinnovabili e della sanità. Per la ricerca e lo sviluppo diretti al raggiungimento dell’efficienza energetica il decreto prevede una restituzione tramite credito d’imposta fino a un massimo di 200 mila euro. La misura è però applicabile alle sole start-up nate dal 2020 in poi, restano escluse pertanto quelle che si sono costituite prima.