Calcola la tua pensione: quanto prenderò di pensione con 20 anni di contributi? A quanto ammonta l’assegno INPS con il sistema retributivo, contributivo e misto? Con una carriera lavorativa di 20 anni, il tuo conto previdenziale è un tantino “sgonfio”, ma comunque hai accumulato il giusto montante contributivo per la pensione di vecchiaia. Partendo da questa anzianità contributiva puoi pensare di pianificare un valido progetto previdenziale.

D’altra parte, sono tante le novità in tema pensionistico, di cui l’ultima il “bonus Maroni” non prevede la possibilità di lavorare e aumentare il proprio montante contributivo.

Sicuramente, aumentare l’anzianità contributiva permette di agganciarsi a un’opzione anticipata. Se a questo si aggiunge, l’età pensionabile in aumento, meriti di andare in pensione e raccogliere i frutti del tuo lavoro.

Quanto prendo di pensione con 20 anni di contributi?

L’attuale normativa prevede l’accesso alla pensione di vecchiaia, se perfezionati 67 anni di età e 20 anni di contributi. Analizziamo nel dettaglio le condizioni per il rilascio del trattamento pensionistico di vecchiaia ordinario.

Il sistema di calcolo della pensione di vecchiaia varia in base all’anzianità contributiva maturata dal lavoratore al 31 dicembre 1995. Infatti, viene considerato il sistema retributivo, il sistema contributivo e il sistema misto.

La pensione calcolata con il sistema retributivo, ovvero rapportata alle retribuzioni percepite nel corso della carriera lavorativa. Riguarda coloro che al 31 dicembre 1995 hanno già maturato un’anzianità contributiva pari o superiore a 18 anni.

Il sistema contributivo riguarda coloro che hanno intrapreso una carriera lavorativa dal 1° gennaio 1996. In questo caso, per la base di calcolo vale la contribuzione versata durante la vita lavorativa.

Il sistema misto riguarda coloro che hanno un’anzianità prima del 1996, ma al 31 dicembre 1995 non hanno maturato almeno 18 anni. In questo caso, si applica il sistema di calcolo retributivo per la contribuzione versata fino al 31 dicembre 1995, successivamente viene agganciato il sistema di calcolo contributivo per i periodi dal 1° gennaio 1996.

Quale coefficiente di trasformazione si applica su 20 anni di contributi?

 È importante considerare che per il calcolo dell‘assegno pensione, si tiene conto della percentuale media della retribuzione moltiplicata per l’aliquota contributiva.

Con 20 anni di contributi, corrispondenti al 2%, la pensione sarà calcolata al 40% della retribuzione. Questo dato è cruciale per comprendere l’importanza dell’accumulo contributivo nel determinare l’entità dell’assegno pensionistico.

Nel sistema contributivo per il calcolo dell’assegno pensione, si tiene conto del coefficiente di trasformazione che per un’anzianità contributiva di 20 anni corrisponde al 5,575%.

 Pensione anticipata per gli invalidi all’80%

La pensione anticipata contributiva permette di accedere a un’opzione agevolata con 20 anni di contributi. Con un’invalidità dall’80% i lavoratori possono anticipare l’uscita a 61 anni, mentre le lavoratrici possono ritirarsi dal lavoro a 56 anni.

Pensione contributiva di vecchiaia

A 64 anni possono andare in pensione i dipendenti privati, pubblici e autonomi iscritti alla Gestione separata. Ottengono la pensione a 64 anni con 20 anni di contributi, coloro che possiedono un’anzianità contributiva dal 1° gennaio 1996.

L’importo dell’assegno pensione dovrà raggiungere almeno 2,8 volte l’assegno sociale. In sostanza, non dovrà risulta più basso del valore pari a 1.311 euro mensili (2022), rafforzato per il 2023 al valore di 1.409 euro mensili.

Pensione integrativa: perché è importante

La pensione, purtroppo, non raggiunge soglie alte, troppo spesso l’INPS rilascia assegni pensionistici bassi.

Il vero problema, è che la pensione da sola non è sufficiente ad assicurare un adeguato tenore di vita.

Per questo motivo, è preferibile pianificare una pensione integrativa attraverso l’adesione alla previdenza complementare. Questo è (forse) l’unico modo, per assicurarsi un futuro sereno e mantenere uno standard di vita dignitoso dopo l’uscita dal mondo del lavoro.