Con 182 voti a favore, 93 contrari e un solo astenuto l’Aula della Camera ha dato il via libera al decreto Ponte. La discussione passa ora in Senato e c’è tempo fino a fine mese per approvare il provvedimento che dà attuazione al costruzione di un’infrastruttura che da oltre vent’anni è al centro delle polemiche politiche. Ancora oggi, c’è chi la considera un’opera fondamentale e chi invece la ritiene inutile e costosa. Sul tema del ponte sullo stretto e sul decreto è intervenuto Francesco Emilio Borrelli di Alleanza Verdi e Sinistra durante Politica a Confronto, su Cusano News 7.

In Aula abbiamo mostrato uno striscione contro il ponte, sembra surreale che stiamo discutendo da oltre 40 anni, sono stati spesi miliardi di euro in niente. Non è supportato da basi scientifiche e strutturali anche perché non ci sono opere del genere nel Pianeta e intanto crollano gli altri ponti. Abbiamo avuto una discussione in Aula con gli esponenti della Lega, il tema è, prima di parlare del ponte possiamo avere infrastrutture funzionanti in Sicilia e Calabria? Qualche settimana fa è crollato un viadotto che era stato inaugurato 9 anni fa perché un torrente è andato in piena. Abbiamo opere pubbliche che crollano, non interveniamo sulla rete viaria, non abbiamo l’alta velocità che arriva in Sicilia, non abbiamo acquedotti e autostrade in Sicilia…eppure vogliamo spendere qualche miliardo per un ponte irrealizzabile.

Una delle principali critiche che sono state mosse al ponte sullo stretto di Messina è che si tratti di un’opera per cui il Sud Italia però non è pronto. Di diverso avviso Francesco Emilio Borrelli dei Verdi, intervenuto su Cusano News 7:

Il nostro non è un no a priori, se Salvini venisse in Aula e dicesse di voler fare prima tutte queste cose, poi fare anche la più grande opera pubblica di cui l’Italia ha bisogno -cioè mettere in sicurezza il Paese dal punto di vista idrogeologico– sarebbe diverso. Il Sud è pronto alle infrastrutture, il problema è cosa viene prima tra alta velocità e autostrade o ponte. Nel primo caso la discussione è seria, ma se viene prima il ponte è una cialtronata. Non abbiamo precedenti di un’opera di quel tipo, non perché non si possano fare cose innovative, ma facciamo una cosa straordinaria: realizziamo l’alta velocità e la rete autostradale e gli acquedotti i tutta la Calabria e la Sicilia. Secondo i dati della Svimez in Sicilia cento anni fa avevamo una rete ferroviaria più lunga di quella attuale e parliamo di un trenino. Al centro dell’Europa ci torniamo se amministriamo bene, se evitiamo di fare leggi che ci vengono bocciate, se investiamo bene i fondi destinati al Sud, se evitiamo quel massacro sociale ed economico dell’autonomia differenziata. Tutta la modernità la porte il ponte o la portano le infrastrutture? E’ ancora il vecchio progetto, così come i protagonisti che lo vogliono, hanno sperperato invece di realizzare nel ponte che non c’è. C’è un parlamentare intervenuto in Aula dicendo che in sogno San Francesco di Paola gli ha detto che il ponte deve essere realizzato. La nostra idea è, se realizzate le infrastrutture ci siamo. Potrebbero lavorare centinaia di migliaia di persona.

Alluvione in Emilia Romagna, Borelli (Verdi): “Dissesto uno dei drammi del nostro Paese, vicini alle popolazioni”

Pienamente solidale all’Emilia Romagna, mi stringo alle popolazioni, alle amministrazioni, ai volontari e a tutti coloro che stanno dando una mano. Ricordo sommessamente però che i cittadini ischitani sono stati massacrati per un evento molto simile dal punto di vista climatico facendoli passare come gli abusivi. E’ uno dei drammi del nostro paese: essere esposti dal punto di vista climatico e non avere amministratori nazionali che investano sulle opere contro il dissesto idrogeologico. Quando c’è una tragedia in atto prima si pensa ad aiutare, poi alle polemiche, i cambiamenti climatici sono questi: il nostro paese sta diventando da mite a tropicale. Va fatta una grande opera di messa in sicurezza nei confronti del dissesto idrogeologico e delle infrastrutture.