Quali bonus prevede il decreto lavoro? Quando entrano in vigore i bonus, contributi e agevolazioni del decreto Lavoro? Chi è disoccupato quali incentivi può richiedere? Negli ultimi giorni sono moltissime le domande ricevute sui bonus, contributi e agevolazioni presenti nel decreto Lavoro. Le prime indicazioni arrivato dall’ufficialità del decreto Lavoro n. 48 del 2023.

Al riguardo, va detto che, prima della pubblicazione del testo sono stati diffusi i principali interventi contenuti nel disegno del testo di legge, alcune misure confermate nel testo definitivo. In questo articolo proviamo a fare un po’ di chiarezza sulle fondamentali misure in tema di bonus, agevolazioni e contributi.

 Quali bonus prevede il decreto lavoro?

L’importo dell’Assegno unico universale per i figli è stato rimodulato in rialzo. Infatti, sono state attivate delle maggiorazioni pari a 30 euro in più per figlio, per rafforzare l’impegno lavorativo dei genitori, per cui l’extra spetta a coloro che lavorano.

Si tratta di un provvedimento legato al beneficio per i figli contenuto nella legge di Bilancio 2023, accuratamente trattato in un recente approfondimento dedicato ai nuovi importi 2023.

L’ultimo aggiornamento è contenuto nell’articolo 22 del decreto Lavoro, nel quale sono presenti delle indicazioni chiare per la maggiorazione prevista per l’Assegno unico universale.

Nel dettaglio, viene spiegato, che l’extra sul beneficio per i figli viene rilasciato anche per i monogenitori, se l’altro genitore è venuto a mancare. Pertanto, viene riconosciuta la maggiorazione sull’importo dell’assegno unico universale spettante, per un periodo di cinque anni con decorrenza dalla perdita del genitore. 

Per di più, l’extra sarà applicato con decorrenza dal 1° giugno 2023. Inoltre, sulla voce maggiorazione non saranno erogati arretrati.

Quando entra in vigore i bonus, contributi e agevolazioni del decreto Lavoro?

Si fa presto ad avere individuare la misura più discussa del decreto Lavoro: il “Reddito di cittadinanza”.

Si avvicina la fine del sussidio di Stato, anche se materialmente la sostituzione si attiverà dal 2024. Il provvedimento di abolizione dell’Rdc è contenuto nella legge di Bilancio 2023. Tuttavia, nel decreto Lavoro è presente la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della nuova misura.

Nel decreto Lavoro all’articolo 1 viene confermata la presenza dell’Assegno di inclusione in vigore dal 1° gennaio 2024. Il nuovo beneficio economico sarà corrisposto alle famiglie con membri minori, disabili e over 60.

Assegno di inclusione e Supporto per la formazione

Nell’articolo 12 del suddetto decreto, sono presenti le indicazioni operative del Supporto per la formazione e il lavoro. Si tratta di un contributo erogato su base mensile, in favore di quanti sono esclusi dai requisiti per il rilascio dell’Assegno di inclusione.

In particolare, la misura si rivolge agli “occupabili”, al fine di garantire un’idonea formazione e riqualificazione lavorativa per le persone che rientrano in un’età compresa tra 18 e 59 anni.

I beneficiari, ricevono un contributo pari a 350 euro mensili per 12 mesi, se presente un reddito certificato ISEE del valore uguale o inferiore a 6.000 annui. La domanda dovrà essere trasmessa in via telematica, con decorrenza dal 1° settembre 2023.

Bonus 500 euro per i dipendenti a contratto determinato

Nel disegno del decreto Lavoro, particolare attenzione era stata rivolta ai lavoratori con contratto a tempo determinato. Nello specifico, secondo la bozza doveva essere introdotto un bonus 500 per i lavoratori con contratto determinato non trasformato in indeterminato.

Per ora, questo incentivo, non ha trovato spazio nella fase finale del testo, per cui per i lavoratori che non ottengono la trasformazione del contratto in indeterminato non ci sarà alcun bonus 500 euro, salvo diversa modifica.

Chi è disoccupato quali incentivi può richiedere per il Lavoro?

Il decreto Lavoro all’articolo 27, prevede l’applicazione di diversi incentivi in favore dei datori di lavoro che promuovono l’assunzione di giovani che non studiano, né lavorano né ricevono una formazione. 

Oltretutto, l’incentivo sarà corrisposto per 12 mesi e potrà essere applicato per l’assunzione dei NEET, se il reclutamento di nuova forza lavorativa avviene nel periodo compreso tra 1° giugno e fino al 31 dicembre 2023.

L’erogazione dell’agevolazione è subordinata dalla presenza di un’apposita richiesta presentata nei termini di legge dal datore di lavoro. In ogni caso, il beneficio corrisponde alla misura del 60 per cento della retribuzione mensile lorda riconosciuta ai giovani.

Il rilascio del bonus è condizionato dalla presenza di più requisiti, tra cui:

  • prevista l’assunzione di under 30;
  • prevista la collocazione di giovani che non studiano, né lavorano né ricevono una formazione;
  • risultino inseriti nel Programma Operativo Nazionale Iniziativa Occupazione Giovani.

Bonus contributivo per i lavoratori

Previsto un ulteriore taglio nella misura del 4 per cento al cuneo fiscale, per il periodo temporale compreso tra il 1° luglio e fino al 31 dicembre 2023.

Un ulteriore beneficio in busta paga prodotto dall‘esonero parziale dai contributi previdenziali, per i lavoratori che rientrano in diversi requisiti, tra cui:

  • reddito annuo uguale o inferiore a 35mila euro arriva fino al 6 per cento;
  •  reddito annuo uguale o inferiore a 25mila euro arriva fino al 7 per cento.